Svizzera

Annunci di lavoro, boom di richieste

Nuovo record in Svizzera: + 23% - Le aziende continuano a cercare personale ma hanno difficoltà - A penalizzare i lavoratori anche l'analfabetismo di ritorno

  • 17 gennaio 2023, 12:14
  • 20 novembre, 12:09
01:38

RG 09.00 del 17.01.23 Analfabetismo di ritorno e lavoro - L'intervista a Valentin Vogt (Unione padronale svizzera), di Gian Paolo Driussi

RSI Info 17.01.2023, 12:06

  • Archivio Ti Press
Di: ATS/M. Ang./RG/Gian Paolo Driussi 

Gli ultimi dati, relativi all'anno appena trascorso, certificano che nel 2022 le aziende svizzere hanno continuato a cercare molto attivamente personale, malgrado le incognite legate all'inflazione, all'approvvigionamento energetico e all'indebolimento dell'economia globale: gli annunci di lavoro sono aumentati del 23% rispetto all'anno prima, segnando un nuovo record. Emerge dall'Adecco Group Swiss Job Market Index, un indicatore che si basa su un'indagine rappresentativa delle offerte di impiego reperibili sui giornali, sui portali specializzati e sui siti web aziendali.

Anche il quarto trimestre ha mostrato una crescita, che si è attestata al 13% su base annua e al 5% nei confronti con i tre mesi precedenti. "Il mercato del lavoro elvetico ha chiuso il 2022 in ottima forma", commenta Marcel Keller, responsabile per la Svizzera di Adecco. "Dopo aver attraversato una fase di stagnazione ad alto livello nei primi tre trimestri del 2022, nell'ultima parte dell'anno il numero di annunci di lavoro è tornato ad aumentare", aggiunge. "Nonostante il rallentamento congiunturale che si sta delineando le imprese non smettono di andare a caccia di nuovo personale".

C'è bisogno di lavoratori in tutta la Svizzera

L'incremento degli annunci ha interessato tutte le regioni, con l'eccezione della Svizzera nord-occidentale (-3%). Le zone più dinamiche sono nella parte orientale del Paese - comprendente anche i Grigioni (+29%) - e l'Espace Mittelland, che vede i suoi fulcri nei cantoni di Berna, Neuchâtel e Friburgo (+38%). Zurigo segna +27%, la Svizzera sud-occidentale (che nella definizione di Adecco comprende Ticino, Ginevra, Vallese e Vaud) un +19% e la Svizzera centrale un +12%.

I profili più richiesti? Servizi e vendita

Particolarmente richiesti sono i profili nell'ambito dei servizi e della vendita (+47%), su cui ha influito la ripresa del settore alberghiero e della ristorazione, nonché quelli relativi a impieghi d'ufficio e nell'amministrazione (+24%). La domanda è invece apparsa in calo riguardo ai dirigenti (-8%).

I problemi nella scrittura e nella lettura frenano il lavoro

La penuria di manodopera è un problema d'attualità, osservato in più ambiti e a più livelli. Autorità e padronato corrono ai ripari investendo nella formazione base e continua, ovunque si intravveda un potenziale: ultra50enni, donne con figli, rifugiati, beneficiari di aiuto sociale. Fra le barriere al mercato del lavoro, però, ce n'è una che sorprende Valentin Vogt, il presidente dell'Unione padronale svizzera, ovvero le carenze basilari nella lettura e nella scrittura. "Lo vedo io stesso. Nel mio ambito professionale ci sono diverse persone che hanno problemi nel leggere e scrivere e fatico a crederci. Di sicuro è difficile da capire che ciò avvenga in Svizzera", spiega Valentin Vogt lunedì, a Berna, durante la presentazione di una nuova offensiva pubblico-privata per la promozione della formazione continua.

"Difficile da capire che avvenga in Svizzera, ma occorre intervenire"

Ma a cosa può essere ricondotta questa situazione? "I motivi sono diversi, come per esempio può essere il contesto, magari non ottimale, dove queste persone crescono, mi riferisco alla famiglia, ma anche alla scuola. Ora, la questione più importante non è però sapere a cosa siano dovute queste difficoltà, ma cosa possiamo fare per cambiare la situazione", sottolinea Vogt.

L'Unione padronale promuove o supporta in effetti vari programmi di investimento nella formazione, sia essa di base o continua, destinata ai gruppi che potenzialmente possono contribuire a risolvere anche un altro problema di stretta attualità, la penuria di manodopera. Si può già fare un bilancio di queste iniziative? "Intanto è un compito che non ha una scadenza, anche se le statistiche migliorano. La sfida più grande consiste poi nel mantenere a lungo queste persone nel mondo del lavoro. È quindi ancora troppo presto per i bilanci. In ogni caso, ogni progresso in ogni ambito è da salutare positivamente, non solo per il mercato del lavoro, ma anche per all'intera società", conclude Vogt.

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