Gli apolidi residenti nella Confederazione sono oltre 600, e sono aumentati del 150% negli ultimi cinque anni. Lo ha rivelato uno studio dell'ONU pubblicato martedì a Ginevra. Si tratta di un numero modesto rispetto ad altri paesi, ma che ha registrato una crescita con l'arrivo di profughi curdi e palestinesi.
Secondo l'ufficio elvetico dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), la Svizzera viola in parte il diritto internazionale e potrebbe fare di più per contribuire a raggiungere l'obiettivo mondiale di mettere fine all'apolidia, ossia alla condizione di chi non ha la cittadinanza di alcuno Stato.
In particolare, indica l'UNHCR, nella Confederazione non esiste una legislazione specifica che disciplini l'apolidia, e il diritto svizzero non garantisce l'audizione, l'assistenza o l'autorizzazione formale a rimanere sul territorio per tutta la durata del procedimento. Anche la ripartizione dell'onere della prova non è la stessa che per le domande di asilo. L'UNHCR vorrebbe vedere miglioramenti su tutte queste questioni.