La proposta di aiuto al settore siderurgico ha superato questo lunedì uno scoglio importante, quello del Consiglio degli Stati, che ha approvato, con 25 voti favorevoli e 17 contrari, la legge d’emergenza già sostenuta una settimana fa dal Nazionale. Si propone di sgravare le acciaierie più grandi dal pagamento dell’utilizzo della rete elettrica. Una spesa che incide molto sul bilancio delle aziende. A titolo d’esempio, Stahl Gerlafingen ha pagato quest’anno 17 milioni di franchi per questa tassa.
Oltre all’azienda solettese, beneficeranno del sostegno anche Swiss Steel e Novelis. Un aiuto che diminuirà gradualmente su quattro anni. “Le condizioni per questo aiuto sono state completamente ridefinite e chiaramente inasprite”, ha indicato Beat Rieder (Centro/VS) a nome della commissione. Ora il progetto di legge modificato torna al Consiglio nazionale.
Negli scorsi mesi avevano preoccupato i sindacati e parte della politica gli annunci di licenziamenti da parte di Stahl Gerlafingen e Swiss Steel. Il Consiglio federale, però, si è sempre detto contrario agli aiuti finanziari. Il consigliere federale Guy Parmelin aveva indicato di non prevedere aiuti particolari, posizione difesa ancora oggi dal consigliere federale Albert Rösti, a capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC).
I contrari temono un precedente
Durante il dibattito di questo lunedì, si è parlato di una questione di principio: quanto lo Stato deve intervenire nell’economia. I contrari temevano di creare un precedente che potesse portare la Confederazione a dover aiutare ogni settore che si trova in difficoltà. Hanno inoltre citato altri casi dove grandi industrie non hanno ricevuto aiuti nonostante la grande perdita di posti di lavoro, come per Vetropack.
I favorevoli, invece, hanno insistito sull’importanza di avere delle acciaierie in Svizzera. Da una parte per non dipendere totalmente dall’estero e dall’altro per una questione ecologica: la produzione e il riciclaggio di queste materie è più virtuosa in Svizzera. Inoltre, si è parlato del mantenimento di posti di lavoro e del fatto che perdere le acciaierie porterebbe, dopo gli aiuti, a dover rinunciare a molti soldi derivanti dalla tassa per l’utilizzo della rete elettrica.
Aiuti alla produzione di ferro, acciaio e alluminio
Telegiornale 16.12.2024, 20:00