In Svizzera arrivano troppi stranieri e sono quelli sbagliati. Lo sostiene l'UDC che, in un documento programmatico in vista delle elezioni di autunno presentato oggi (martedì), auspica lo spostamento delle procedure di asilo al di fuori dei confini nazionali e l'allontanamento sistematico dei clandestini.
Per il maggior partito svizzero, la politica d'asilo della Confederazione ha fallito. "Ogni anno arrivano decine di migliaia di persone, la maggior parte delle quali immigra direttamente nei nostri sistemi di assistenza sociale", precisa il presidente dell'UDC, Marco Chiesa, citato in un comunicato.
Il ‘senatore’ ticinese cita anche gli ingressi illegali “che stanno esplodendo: l'anno scorso, le guardie di frontiera hanno registrato più di 52 mila clandestini".
Per il consigliere nazionale Gregor Rutz (ZH), "se si vuole tenere sotto controllo il turismo dell'asilo, bisogna fare in modo che i migranti non abbiano alcuna motivazione per venire in Europa". Come? Spostando le procedure di asilo in centri di accoglienza fuori dai confini del Paese. In questo modo, si è detto persuaso Rutz, verrebbe anche assestato un duro colpo alle bande criminali di trafficanti di esseri umani.
Sull’espulsione sistematica dei clandestini è invece il consigliere nazionale Andreas Glarner (AG) ad esprimersi e per il deputato si tratta anche di una questione di costi. “Il sistema-asilo è talmente sotto pressione che diversi cantoni hanno dichiarato lo stato di emergenza”.
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