I ministri degli interni dell’Unione europea e dei Paesi dell’area Schengen si sono incontrati oggi, giovedì, a Stoccolma: presente anche la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), Elisabeth Baume-Schneider che ha incontrato per la prima volta i suoi omologhi europei.
Il tema principale era come migliorare l’espulsione dei richiedenti asilo respinti. In preparazione a questa riunione ministeriale, la presidenza svedese dell'Unione europea (UE) ha presentato un documento di lavoro in cui propone misure per aumentare la pressione sui Paesi che non vogliono riammettere i propri cittadini. La concessione dei visti, si legge, dovrebbe essere applicata in modo più restrittivo.
Baume-Schneider ha per parte sua dichiarato prima dell'incontro che è necessario trovare un equilibrio tra diritto internazionale e sicurezza. "Si può essere restrittivi da un lato, ma dall'altro si deve essere solidali con le persone che fuggono", ha detto la neoconsigliera federale socialista.
Incentivi positivi
In un comunicato del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), la consigliera federale ha sottolineato la necessità di sfruttare appieno il potenziale degli strumenti disponibili, compresi gli incentivi positivi. Ha menzionato, ad esempio, un trattamento più semplice delle domande di visto per i Paesi terzi che cooperano bene nel settore dei rimpatri.
La questione della migrazione richiede una risposta concertata, ha sottolineato. Ciò include la riforma del sistema europeo di asilo e migrazione, ma anche il rafforzamento della cooperazione con i Paesi di origine in materia di rimpatri e riammissioni.
Baume-Schneider a Stoccolma
Telegiornale 26.01.2023, 21:00
Baume-Schneider ha ribadito inoltre l’importanza del partenariato migratorio. Questo approccio, che la Svizzera ha concluso con otto Paesi, non riguarda solo il ritorno e la reintegrazione, ma anche la costruzione di infrastrutture, la migrazione regolare e la cooperazione allo sviluppo. La Confederazione è disposta a condividere le proprie esperienze a livello europeo.
La responsabile del DFGP ha dichiarato che è ipotizzabile una cooperazione rafforzata con l'UE, ad esempio con l'agenzia Frontex. Allo stesso tempo, si aspetta però che l'UE rispetti la politica migratoria svizzera.
Scambi bilaterali
A Stoccolma, I ministri hanno inoltre discusso della cooperazione nella lotta alla criminalità organizzata transfrontaliera. La criminalità informatica rappresenta una sfida particolare per le autorità giudiziarie organizzate a livello nazionale, che devono confrontarsi con organizzazioni criminali spesso tecnologicamente avanzate. Una possibile risposta potrebbe essere l'ottimizzazione della protezione dei dati e l'assistenza legale reciproca.
A margine dell'incontro, Elisabeth Baume-Schneider ha poi avuto i primi colloqui bilaterali con il Commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, e con le controparti europee. In particolare, ha avuto colloqui con il ministro dell'Interno tedesco Nancy Faeser, il ministro dell'Interno italiano Matteo Piantedosi e il ministro dell'Interno austriaco Gerhard Karner.
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