Svizzera

Averi cinesi via dalla Svizzera? "Rischio concreto"

Un articolo del Financial Times sostiene che i clienti della Repubblica popolare valutano un ritiro dei loro depositi bancari - Il commento dell’economista esperto di Cina Alfonso Tuor

  • 12 marzo 2023, 06:47
  • 20 novembre, 11:47
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L’adesione di Berna alle sanzioni europee ha messo in dubbio l’affidabilità delle banche elvetiche agli occhi dei clienti cinesi

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Di: Lorenzo Perren 

I clienti cinesi potrebbero prelevare i loro beni dalle casse delle banche elvetiche. È quanto sostiene un articolo del quotidiano britannico Financial Times (FT) nel quale si afferma che le sanzioni occidentali anti-Russia per l'invasione dell'Ucraina alimentino ansie e preoccupazioni fra i risparmiatori cinesi.

L’adesione di Berna alle sanzioni europee, che risale al 28 febbraio 2022, ha messo in dubbio l’affidabilità delle banche elvetiche agli occhi dei clienti della Repubblica popolare. Si chiedono se i loro soldi siano al sicuro e se non siano anche essi suscettibili a futuri eventuali congelamenti, spiega il giornale. Al momento infatti la Confederazione ha congelato fino a 7,5 miliardi di franchi detenuti da ricchi russi. Gli asiatici, in un contesto politico incerto, temono ripercussioni simili.

Ma quanto è concreto il rischio di un possibile prelevamento cinese dai depositi svizzeri? E che conseguenze potrebbe avere tale ritiro per l’economia svizzera? La RSI ha rivolto queste domande ad Alfonso Tuor, economista ed esperto di rapporti Cina-Svizzera.

Quanto è concreto il rischio di un ritiro degli averi cinesi presenti nelle banche svizzere?

“Il rischio è concreto. Si consideri infatti il contesto: i rapporti Cina-Usa si stanno infatti sempre più deteriorando e agli occhi cinesi la possibilità di future sanzioni è sempre più preoccupante. In tal senso la questione non è inventata, ma rappresenta una realtà e un rischio concreti.”

Quali potrebbero essere le conseguenze per l’economia svizzera?

“Sull’economia svizzera non ci sono molte conseguenze e quelle dirette non sarebbero gravi. Dei clienti cinesi ritirerebbero i propri soldi dai conti registrati presso le banche svizzere, ma questo prelievo in sé non costituisce un danno particolare per la Svizzera”.

E dove si troverebbe il problema?

"I problemi maggiori riguardano soprattutto i rapporti tra Svizzera e Cina. La Svizzera infatti intrattiene intensi scambi con il gigante asiatico e la perdita di fiducia cinese innescherebbe tutta una serie di problemi; da una parte dal profilo economico-commerciale, dall'altra dal profilo finanziario.”

Perché? In che rapporti commerciali si trova la Svizzera con la Cina?

“Le relazioni commerciali con la Cina sono tra le più importanti per la Svizzera. Rispetto al PIL (non quindi in termini assoluti), la maggior parte degli investimenti svizzeri va infatti proprio in Cina. Per concretizzare meglio la questione, si consideri che Nestlé, ad esempio, ha ben 10'000 dipendenti nella nazione dei due Fiumi. Allo stesso modo anche ABB e Schindler hanno lì delle filiali e sono presenti sul mercato asiatico. Ma anche aziende ticinesi commerciano sul territorio cinese, come ad esempio Chicco d’oro. Naturalmente il rapporto è anche inverso: Duferco, la società di trading con una filiale a Lugano, è attualmente di proprietà cinese.”

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Alfonso Tuor

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E rispetto ai rapporti finanziari?

“Un dato importante da citare a questo riguardo è sicuramente la presenza di due filiali bancarie svizzere in Cina: una di UBS e una di Credit Suisse. Si tratta di agenzie di trading che godono della licenza per operare direttamente sul mercato cinese; possono raccogliere capitali per private banking, rilasciare obbligazioni, etc. Non molte banche al mondo godono di questa licenza e naturalmente un deterioramento dei rapporti potrebbe minare questo privilegio.”

Da quanto detto sopra, sembra che le conseguenze siano circoscritte solo a Cina e Svizzera...

“Non è proprio così. Un ulteriore rischio è quello di un effetto a cascata che colpisca l’animo di altri clienti esteri. Se un ricco cinese non si fida più delle garanzie svizzere, perché dovrebbe farlo un cliente indiano, uno degli Emirati Arabi o uno del sud-est asiatico? A quel punto allora molti risparmiatori esteri potrebbero guardare con maggior favore ad altre banche -come una a Dubai ad esempio- piuttosto che a quelle svizzere”.

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