Anche il Consiglio nazionale, dopo quello degli Stati, ha dato luce verde martedì a tutte le mozioni presentate dalla Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sulla fusione d’emergenza Credit Suisse/UBS. La regolamentazione dei capitali delle grandi banche deve dunque essere rivista e il ruolo della FINMA, l’autorità federale di vigilanza, va rafforzato.
La Camera bassa ha inoltre espresso apprezzamenti per il rapporto di diverse centinaia di pagine incentrato sul comportamento delle autorità nella crisi bancaria.
Le richieste della CPI sono quindi state inoltrate Consiglio federale. Si tratta di quattro mozioni e sei postulati che hanno ricevuto un ampio sostegno.
In aula la destra ha sostenuto che la colpa è soprattutto del management della banca. Diversi deputati del campo borghese hanno sostenuto che gli strumenti necessari per regolamentare efficacemente il settore bancario sono già disponibili. A sinistra, l’accento è stato posto sulle dimensioni ormai problematiche di UBS e sugli interventi “inadeguati” per affrontare le sfide poste da questa banca XXL.
L’attuazione delle mozioni è vincolante per il Governo federale se entrambe le Camere del parlamento sono d’accordo. Ciò che è avvenuto per le quattro mozioni. Il Consiglio federale aveva chiesto l’approvazione di tre mozioni e il rigetto di una.
Il Consiglio federale presenterà le linee guida per la revisione della strategia “Too big to fail” all’inizio dell’estate. “Anche se rivediamo i regolamenti, anche se impariamo la lezione dalla crisi del Credit Suisse, non c’è una garanzia al 100%”, ha avvertito la ministra delle Finanze Keller-Sutter. Tutte le crisi sono diverse.
RG 12.30 del 18.03.2025 La corrispondenza di Gianluca Olgiati sull’intervista concessa da Karin Keller-Sutter a SRF
RSI Info 18.03.2025, 13:22
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Karin Keller-Sutter sul lobbysmo di UBS
Uno dei punti più delicati della nuova regolamentazione bancaria è quella dei requisiti di capitale proprio. La politica preme per rimpolpare questo cuscinetto di riserva, mentre UBS frena. Nel mezzo la ministra delle finanze Karin Keller Sutter, che in un’intervista a radio SRF ha detto che il Consiglio federale non intende lasciarsi impressionare dal lavoro di lobby della banca, che riconosce come “molto intenso”. La consigliera federale ha negato di aver rifiutato il dialogo con l’instituto (“Ho parlato al telefono un paio di giorni fa con il presidente del CdA Colm Kelleher”) ma ha pure detto che questo non significa che le richieste di UBS verranno accolte perché “abbiamo interessi diversi”. Il Governo, ha dichiarato Keller-Sutter, “deve difendere anche quelli dei contribuenti” perché “non vogliamo dover fronteggiare una nuova crisi” che potrebbe colpire una banca di importanza sistemica.

UBS e politica discutono di nuove regole
SEIDISERA 10.03.2025, 18:00
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