Il Governo ha reso noto venerdì i dettagli del suo progetto d'imposizione per facilitare il passaggio dall'attuale strategia energetica a quella dell'immediato futuro, che non contempla più lo sfruttamento del nucleare e mira a ridurre drasticamente l'uso di fonti non rinnovabili e inquinanti.
È prevista l'introduzione di una tassa su elettricità e carburanti d'origine fossile, ma in un primo tempo non vi saranno altri prelievi sulla benzina, oltre ai 6 centesimi per finanziare il Fondo per le strade, proposta all'esame parlamentare.
Il passaggio dall'odierno sistema di promozione a quello d'incentivazione sarà ancorato nella Costituzione con un articolo ora in consultazione. L'applicazione è prevista tra il 2021 e il 2030. Tra gli scenari previsti ci sono prelievi fino a 89 centesimi per litro d'olio da riscaldamento e di 26 per litro di benzina, mentre il kilowattora costerebbe al massimo 4,5 centesimi in più. Le entrate andrebbero ridistribuite interamente alle economie domestiche e all'economia, per le quali non ci sarebbe alcun carico supplementare.
ATS/dg
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