Il Consiglio federale, nella sua seduta di oggi, 15 dicembre, ha approvato il progetto di mandato negoziale con l’Unione Europea (UE). Si tratta di un documento in cui sono contenute le linee guida dei negoziati, per i quali si prevede che cominceranno dopo l’approvazione definitiva del mandato alla fine delle consultazioni parlamentari e dei singoli cantoni.
Lo ha reso noto lo stesso governo federale, precisando che il mandato si basa “sui parametri adottati dal Consiglio federale lo scorso 21 giugno e sull’esito dei colloqui esplorativi con l’UE” e alla luce delle attività svolte “con le parti sociali e gli attori economici in Svizzera”.
Sempre stamane, il Governo ha anche adottato il rapporto sui colloqui esplorativi, nel quale si ribadisce l’obiettivo di tali lavori, ne precisa in dettaglio l’esito e “informa riguardo al processo interno già in corso a livello nazionale, che si protrarrà fino al termine delle discussioni” con Bruxelles.
Il principale obiettivo dell’Esecutivo federale consiste nello stabilizzare e ampliare la via bilaterale con l’Unione Europea. E la colonna cardine del pacchetto resta l’accesso privo di ostacoli al mercato interno dell’UE, puntando “in concreto” ad aggiornare gli accordi esistenti sul mercato interno e concludere nuove intese settoriali nell’ambito dell’energia elettrica e della sicurezza alimentare.
Stando al comunicato governativo, tali accordi “garantiscono alla Svizzera un accesso duraturo al suo principale mercato d’esportazione e le consentono d’avviare e proseguire cooperazioni in settori per lei molto importanti”: Inoltre, si prevede un accordo sulla cooperazione in materia di sanità pubblica, come pure la partecipazione sistematica ai programmi dell’UE, con particolare riferimento negli ambiti istruzione e ricerca (come Erasmus+ e Orizzonte Europa); rientra nel pacchetto pure il contributo elvetico a favore della coesione nell’Unione.
Dopo la consultazione il Consiglio federale adotterà il mandato definitivo. Il Consiglio federale è favorevole a un approccio globale basato su un pacchetto di accordi di cooperazione e di accesso al mercato. Questo pacchetto consentirà una maggiore flessibilità e margini di manovra per sostenere gli obiettivi della Confederazione. Si prevedono nel contempo specifiche eccezioni per tutelare gli interessi essenziali della Svizzera. Le questioni istituzionali saranno trattate direttamente negli accordi sul mercato interno.
Trasporti, energia e libera circolazione: le rassicurazioni
La presentazione del mandato negoziale con l’UE è stata accompagnata da tutta una serie di rassicurazioni da parte dei consiglieri federali. “Le capacità stradali attraverso le Alpi non saranno aumentate”, ha detto il ministro dell’Economia Guy Parmelin. L’Unione europea, ha aggiunto, rispetterà le caratteristiche specifiche del sistema di trasporto terrestre elvetico. Esistono eccezioni importanti per il nostro Paese, ha ricordato Parmelin, citando il divieto di circolazione notturna e domenicale per gli autocarri e la tassa sui veicoli pesanti, che saranno accettate dall’UE. Quest’ultima dovrebbe pure rispettare il divieto di circolazione per i mezzi pesanti oltre le 40 tonnellate. Per quanto concerne i treni, la Svizzera dovrebbe diventare membro a pieno titolo dell’Agenzia ferroviaria europea. “Ciò significherebbe - ha detto Parmelin - aprirsi al trasporto internazionale dei passeggeri”.
La regolamentazione dell’accesso della Svizzera al mercato europeo dell’elettricità, ha proseguito il ministro dell’Economia, ha l’obiettivo di stabilizzare la rete. Ma anche evitare “flussi imprevedibili” e rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento. L’accordo sarà strettamente limitato per quanto riguarda il commercio di elettricità. “Le imprese e le economie domestiche non potranno rifornirsi sul libero mercato, continueranno a fare affidamento sulle forniture di base”.
Nel suo intervento davanti alla stampa, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha detto che la Svizzera è riuscita a far valere i suoi tre punti chiave sulla libera circolazione delle persone.
Dal luglio 2022, la Svizzera e l’UE stanno discutendo la revisione della direttiva sulla libera circolazione delle persone, che disciplina il diritto dei cittadini dell’UE di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. La Svizzera non ha ancora adottato questa direttiva. Durante i colloqui esplorativi, l’UE ha promesso di rispettare le caratteristiche specifiche della Confederazione. In particolare per quanto riguarda la limitazione dell’impatto sul sistema sociale, il rispetto delle disposizioni relative all’espulsione dei criminali stranieri e la protezione dei salari”, ha precisato Baume-Schneider.
Notiziario delle 16:00 del 15.12.2023
Notiziario 15.12.2023, 16:30
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