La COP28, la conferenza dell’ONU sul clima in corso da giovedì a Dubai, è l’ultimo momento utile per agire e raggiungere l’obiettivo di limitare a 1,5 gradi il riscaldamento del pianeta. Una missione possibile solo se tutti faranno la propria parte. Lo ha detto il consigliere federale Alain Berset nel suo intervento. La Svizzera promette 170 milioni di franchi da destinare ai Paesi maggiormente toccati dal riscaldamento climatico, suddivisi fra più fondi.
Negli Emirati, i Paesi partecipanti sono chiamati a tracciare un primo “bilancio mondiale” dei progressi realizzati dall’accordo di Parigi, “un momento chiave” secondo il capo del Dipartimento federale dell’interno. Se il mondo si riscalda di un grado, per la sua posizione geografica la Svizzera si riscalda di due gradi, ha affermato Berset, sottolineando come 2022 e 2023, due anni estremi, abbiano portato allo scioglimento del 10% dei ghiacciai elvetici.
La Svizzera si aspetta quindi che vengano adottate misure per colmare le lacune in termini di riduzione delle emissioni di CO2, di adattamento ai cambiamenti climatici e di finanziamento in favore del clima. Berna chiede inoltre che siano approvate risoluzioni per l’abbandono del carbone entro il 2040 e del petrolio e del gas entro il 2050.
Berset parteciperà alle discussioni fino a sabato. In un secondo tempo è atteso a Dubai un secondo consigliere federale, il capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni Albert Rösti.
RG 12.30 del 30.11.2023 Gli obiettivi svizzeri esposti da Felix Wertli, l’ambasciatore svizzero per l’ambiente
RSI Info 30.11.2023, 13:23
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