Svizzera

Bimbi e Covid, nuove polemiche

L'intervista RSI ad Adam Finn, pediatra e immunologo OMS - "A chi dice che i bimbi non trasmettono il virus agli adulti dico: serve prudenza. Non basta interpretare un solo studio"

  • 30 aprile 2020, 23:44
  • 22 novembre, 19:27
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Sindrome di Kawasaki, c'entra il coronavirus?

Telegiornale 30.04.2020, 22:00

Di: M. Ang. 

"Ho letto le dichiarazioni riportate dai media in Svizzera. Qualsiasi comunicazione sul fatto che i bambini non trasmettono il virus agli adulti è un'eccessiva semplificazione dei dati in nostro possesso; consiglio maggiore prudenza quando s'interpreta un solo studio", così Adam Finn, pediatra e immunologo dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ai microfoni della RSI.

Il tema coronavirus/bambini è quanto mai di attualità, non solo per le polemiche seguite alle dichiarazioni di Daniel Koch, il delegato dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per il Covid-19. "I bambini piccoli non trasmettono il virus e probabilmente non si infettano nemmeno. I nonni possono toccare i loro nipotini perché non rappresentano un pericolo", ha dichiarato Koch. Dichiarazioni, queste, che hanno suscitato perplessità tra gli esperti e contestate non solo dai medici dell'OMS come Adam Finn.

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Bambini e COVID-19, Koch non fa l'unanimità

Telegiornale 27.04.2020, 22:00

Contemporaneamente la comunità scientifica è entrata in stato di allarme perché in diversi Paesi si sta registrando un misterioso e repentino aumento dei casi, proprio nei bambini, di una rara condizione infiammatoria delle arterie, che potrebbe essere collegata al nuovo coronavirus.

Insomma, a 24 ore dall'accellerazione decisa dal Consiglio federale per la riapertura delle attività in Svizzera e delle scuole, prevista per l'11 maggio, è legittimo chiedersi se stiamo andando nella giusta direzione. Anche perché i medici non sono affatto d'accordo con le aperture decise dalla politica per assecondare le richieste del mondo economico.

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Il commento di Reto Ceschi

Telegiornale 29.04.2020, 22:00

La sindrome rara

La chiamano sindrome di Kawasaki: infiammazione delle arterie, febbre, eruzioni cutanee e ghiandole gonfie, colpisce i bambini con meno di 5 anni e in alcuni casi porta a gravi complicazioni. Un aumento di casi che sorprende, forse legato al Covid-19, e che rimetterebbe in discussione il mantra per cui i bambini sarebbe risparmiati dal coronavirus. Ma l'OMS Europa precisa: "In questo momento abbiamo ancora pochi dati, stiamo organizzando un monitoraggio nel Regno Unito per capire cosa sta succedendo - spiega lo stesso Adam Finn -. A dire il vero solo la metà di questi bambini è risultata positiva al coronavirus, quindi non è chiaro se ci sia o no una causa-effetto o una relazione fra la sindrome e il covid-19, si ipotizza che possa essere una complicazione a seguito del virus, ma è solo un'ipotesi".

Casi anche in Svizzera (un caso in Ticino)

Tra i Paesi che segnalano la diffusione tra i bambini della condizione infiammatoria delle arterie ci sono già il Regno Unito, la Spagna, l'Italia (in Lombardia, Liguria, Piemonte). E ora si segnalano anche casi in Svizzera (4, di cui 1 in Ticino). Intanto l'OMS indaga e mette in guardia anche la Svizzera sull'aumento dei giovani affetti da sintomi infiammatori riconducibili - alla già nota - sindrome di Kawasaki. Nella Confederazione sono stati già registrati almeno 3 casi dall'ospedale universitario di Ginevra. E anche in Ticino - a metà marzo - c'è stato il caso di un bambino con la sindrome di Kawasaki, risultato anche positivo al Covid-19.

Le rassicurazioni dell'EOC

La RSI ha chiesto alla dottoressa Kottanattu, specialista in pediatria e malattie infettive dell'Ente ospedaliero cantonale (EOC), se ci sia un legame - oppure no - tra la sindrome e il virus. "Al momento non è possibile stabilire un legame causale; è semplicemente un'associazione che si è vista - spiega la dottoressa Kottanattu - ed è chiaro che nei prossimi mesi potremmo dare qualche informazione in più. La sindrome di Kawasaki è un'infiammazione delle piccole arterie che ha una predilezione particolare per le arterie coronariche del cuore. Questa infiammazione è scatenata da un agente X che, purtroppo, non sappiamo ancora quale sia. Crea una reazione infiammatoria quale risposta proprio nel bambino che, tendenzialmente, possiamo dire ha una predisposizione a svilupparla. Negli studi si è visto e si è dimostrato che c'è un'associazione con tantissimi virus, non solo adesso con il Covid-19. Io mi sento di dire che la preoccupazione per i bambini deve essere veramente minima".

"Il responsabile è il nuovo coronavirus"

Sono invece convinti di un legame tra il virus SarsCov2 e la malattia di Kawasaki i medici del dipartimento di Pediatria dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che hanno annunciato martedì di aver scoperto questo legame. A Bergamo in un mese è stato registrato un numero di casi pari a quelli degli ultimi 3 anni. Per la casistica degli ultimi 2 mesi, affermano i medici del Giovanni XXIII, il responsabile è il nuovo Coronavirus.

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Il parere di un pediatra

Telegiornale 27.04.2020, 22:00

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