C'è delusione tra nosocomi svizzeri dopo che il Consiglio federale ha annunciato che non intende far fronte alle perdite finanziarie che gli ospedali hanno subito durante l'emergenza sanitaria a causa dell'annullamento di tutti gli interventi non urgenti. In gioco ci sarebbe l'esistenza stessa di alcune strutture.
Le conseguenze che il coronavirus ha avuto sugli ospedali negli scorsi mesi sono essenzialmente due: da una parte ci sono i maggiori costi per il ricovero dei pazienti che hanno contratto il Covid-19, dall'altra ci sono le minori entrate per l'aver dovuto annullare esami e interventi non urgenti. Le cure prestate saranno in parte pagate delle casse malati. Meno chiaro cosa accadrà con i mancati guadagni.
"La situazione è molto diversa da una struttura all'altra, ma quel che è certo è che il divieto di proporre trattamenti e cure ha causato perdite enormi"- riferisce Anne-Geneviève Bütikofer, direttrice di H+, l'associazione "Gli Ospedali Svizzeri", che parla di una cifra compresa tra 1,7 e 2,9 miliardi di franchi.
Denari che il Consiglio federale non ritiene possibile rifondere alle strutture sanitarie. "Noi non chiediamo alla Confederazione di finanziare direttamente gli ospedali ma di riunire allo stesso tavolo tutti gli attori del sistema sanitario per discutere delle possibili soluzioni" sottolinea la direttrice di H+ che mette in guardia: "A rischio c'è l'esistenza di alcuni ospedali, hanno salvato delle vite ed ora sono loro a dover essere salvati".