Svizzera

CO2: "Non si proceda soli"

Il sistema di scambio svizzero va collegato a quello comunitario, sostiene il Nazionale; la parola passa agli Stati

  • 3 dicembre 2018, 22:44
  • 22 novembre, 23:36
Un tema di scottante attualità

Un tema di scottante attualità

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La Svizzera -ha stabilito lunedì il Nazionale, seguendo il parere della commissione preparatoria- non deve procedere sola, ma collegare il suo sistema di scambio d'emissioni di CO2 con quello dell'Unione Europea. La connessione, come hanno ricordato i favorevoli, permetterà alle imprese elvetiche d'accedere a un mercato molto più grande. Toccherà ora agli Stati pronunciarsi sulla questione.

L'intesa è tra quelle bloccate da Bruxelles dopo l'adozione, nel 2014, dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa.

Lo strumento in questione è stato pensato per limitare con più efficacia le esalazioni d'anidride carbonica come prevede il protocollo di Kyoto. Le imprese coinvolte hanno il permesso di sprigionare nell'atmosfera questo gas a effetto serra fino a un certo limite. I diritti d'emissione sono distribuiti gratuitamente. Chi, riducendone la diffusione, non usa tutti i suoi diritti, può venderli ad altri che ne hanno bisogno.

02:26

Nuova legge sul CO2

Telegiornale 03.12.2018, 21:00

L'accordo è trattato in parallelo con la revisione completa della legge sul CO2. La sua applicazione è prevista nel 2020, mentre la normativa modificata, su cui si sta già dibattendo, dopo che in serata la stessa Camera ha votato l'entrata in materia, potrà essere adottata solo a partire dall'anno successivo.

ATS/dg

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