La Commissione parlamentare di inchiesta, già istituita per decisione di entrambe le Camere, prende definitivamente forma oggi, mercoledì, con la scelta dei suoi membri. Dovrebbe essere una formalità l'avallo da parte dei rispettivi uffici dei 14 nomi proposti dai partiti in funzione della rispettiva forza in Parlamento (3 del PLR, 3 dell'UDC, 3 del Centro, 2 del PS, 2 Verdi e 1 Verde liberale). Sono sette per ognuno dei due rami. Ci vorrà invece un'elezione per designare presidente e vicepresidente. In particolare la prima è una posizione di prestigio, sia per il partito di appartenenza (tanto più a pochi mesi dalle elezioni federali) che per la persona, a cui viene garantita una grande visibilità. Due dei presidenti della quattro CPI della storia politica svizzera entrarono in seguito in Consiglio federale, Kurt Furgler e Moritz Leuenberger.
Isabelle Chassot
Ma chi sono i candidati? Il primo a farsi avanti era stato il socialista Roger Nordmann. Prendendo in prestito un termine dal poker, si potrebbe dire che è andato "all in", abbandonando già la guida del gruppo parlamentare del PS. Per qualcuno, però, è favorita la consigliera agli Stati (ed ex consigliera di Stato friburghese nonché ex direttrice dell'Ufficio federale della cultura) Isabelle Chassot. Il Centro propone anche entrambi gli altri suoi aspiranti membri, ovvero l'urana Heidi Z'graggen e il lucernese Leo Müller. L'UDC punta su Alfred Heer, zurighese.
Roger Nordmann
Gli altri nomi indicati per comporre l'organo sono quelli di Werner Salzmann e Thomas Matter per l'UDC, di Andrea Caroni, Daniela Schneeberger e Philippe Bauer per il PLR, di Daniel Jositsch per il PS, di Maya Graf e Franziska Ryser per i Verdi e di Roland Fischer per i Verdi liberali.