Venticinque decessi per Covid-19 sono stati registrati in Svizzera e Liechtenstein nella settimana a cavallo fra il 2022 e il 2023, stando ai dati diffusi giovedì dall'Ufficio federale della sanità pubblica. Si tratta di un dato stabile, ma in un tempo più breve rispetto al rapporto precedente, che, complici le feste, rendeva conto di un periodo di nove giorni.
Calano invece i nuovi ricoveri, da 390 a 225, e l'occupazione dei letti in terapia intensiva da parte di pazienti affetti da Covid-19 è scesa a livello nazionale dal 4,8 al 4,1%. In totale sono 932 le persone positive nei nosocomi elvetici e di queste 34 gravi.
Sono questi gli unici dati paragonabili, perché il periodo festivo e soprattutto la fine della gratuità dei test hanno cambiato le carte in tavole per quanto riguarda le statistiche dei tamponi, 4'166 dei quali risultati positivi. C'è un effetto dissuasivo e la medesima considerazione dell'UFSP la fa anche l'Ufficio del medico cantonale ticinese, che aveva aggiornato le sue cifre già mercoledì.
La diminuzione dei contagi accertati (551, quasi un quarto in meno della settimana precedente) viene così considerata poco significativa. Anche in Ticino si rileva però una leggera diminuzione dei pazienti con il coronavirus (106, -7%).
Si può comunque constatare come sia il numero dei malati in cure intense (6) che quello dei morti (5), sebbene quasi stabili, costituiscono praticamente un quinto dei rispettivi totali nazionali. Il Ticino, proporzionalmente, è quindi più colpito della media.
Si conferma, infine, come l'interesse per la vaccinazione sia in picchiata: il 69,74% della popolazione ha avuto almeno una dose, ma solo il 12,16% ne ha ricevuta una negli ultimi sei mesi.
Tra influenza di stagione e preoccupazione per il Covid dalla Cina
Il Quotidiano 30.12.2022, 19:00