Svizzera

Cambiamento climatico: “La Svizzera deve finalmente agire”

Dopo la condanna della CEDU, la Confederazione si deve chinare su quali misure intraprendere per rispettare la decisione - La soddisfazione degli ecologisti

  • 9 aprile, 15:35
  • 10 aprile, 09:35

Strasburgo condanna la Svizzera

Telegiornale 09.04.2024, 12:30

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Di: ATS/RSI Info

La Svizzera non fa abbastanza per proteggere i suoi cittadini dal cambiamento climatico. Lo ha stabilito martedì la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che ha così accolto un ricorso dell’associazione Anziane per il clima. Si tratta della prima condanna nei confronti di uno Stato per mancanza di iniziative contro il cambiamento del clima.

Anziane per il clima

Il ricorso è stato presentato dall'associazione Anziane per il clima

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E ora cosa accadrà? “È una sentenza molto importante che la Svizzera studierà in modo approfondito e nel dettaglio. In seguito deciderà quali misure intraprendere per rispettare la decisione della CEDU” ha spiegato alla RSI Ingrid Ryser, responsabile informazione dell’Ufficio federale di giustizia (UFG). “Una cosa è certa: con questa decisione la Corte di Strasburgo chiede alla Svizzera di rafforzare le sue misure in merito alla protezione del clima”.

Si profila un ampio dibattito. Oltre all’UFG, saranno coinvolti anche il Dipartimento federale dell’ambiente (DATEC), i Cantoni e diverse altre autorità. E si prospettano pure interventi alle Camere federali.

Nel frattempo la presidente della Confederazione, Viola Amherd, si è detta sorpresa della sentenza: per la Svizzera - ha sottolineato a Vienna, a margine della sua visita in Austria - la sostenibilità, la biodiversità e l’obiettivo delle emissioni pari a zero “sono molto importanti”.

Viola Amherd

La presidente della Confederazione, Viola Amherd

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Gli ecologisti: “Una decisione storica”

Le organizzazioni ecologiste hanno reagito con entusiasmo alla sentenza della CEDU. Il movimento Sciopero per il clima non ha esitato a parlare di “decisione storica”. E sostiene che si tratta di una conferma: “La politica elvetica è insufficiente”, come si legge in una nota del movimento, che per il prossimo 19 aprile organizzerà una manifestazione in tutta la Confederazione.

“Per la prima volta, un tribunale internazionale riconosce che i diritti umani includono la protezione del clima”, ha aggiunto da Strasburgo l’attivista Anja Grada. Secondo il movimento, si tratta di un verdetto vincolante: spetta ora a Consiglio federale e Parlamento fare tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo globale di un aumento massimo della temperatura di 1,5 gradi.

“La Svizzera deve finalmente agire”, scrive da parte sua il WWF su X. Per l’organizzazione a tutela della natura, la vittoria dell’associazione Anziane per il clima, che ha portato il dossier fino alla CEDU, è quella di tutte le generazioni. “È un precedente dalle conseguenze importanti”, si legge nel post.

Sulla stessa falsariga l’Associazione svizzera per la protezione del clima: la sentenza dimostra che Berna ha fatto troppo poco per tutelare la popolazione di fronte alle ripercussioni della crisi climatica, osserva. La portata della decisione di oggi è sottolineata anche dalla Fondazione svizzera per l’energia (SES), che la definisce una “pietra miliare”.

Greta Thunberg

Greta Thunberg

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L’attivista svedese per il clima Greta Thunberg ha da parte sua affermato che la decisione della CEDU “è solo l’inizio delle controversie sul clima”. E ha aggiunto: “In tutto il mondo, sempre più persone stanno portando i loro governi in tribunale per ritenerli responsabili delle loro azioni. In nessun caso dobbiamo tirarci indietro, dobbiamo lottare ancora più duramente perché questo è solo l’inizio”.

La reazione dell'ufficio federale di giustizia

Telegiornale 09.04.2024, 12:30

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