Fa discutere il previsto video-discorso che Volodimir Zelensky terrà durante la sessione estiva delle Camere federali nella prima metà di giugno. Per l'UDC così si intacca la neutralità e dunque il partito non esclude azioni per esprimere il proprio disappunto. La maggior parte delle altre forze politiche lo ritiene invece un passo in linea con la posizione assunta dalla Svizzera.
È stato il presidente ucraino, attraverso canali diplomatici, a chiedere di potersi rivolgere alle Camere federali. La richiesta è stata approvata dagli uffici di presidenza, ma la data esatta dell'intervento, che sarà in videoconferenza, non è stata ancora definita.
"A mio avviso è contrario alla nostra neutralità. Purtroppo rientra in una strategia di alcuni partiti svizzeri, soprattutto i liberali e i centristi, che vogliono fare pressione. Sappiamo che a breve si voterà sulla 'Lex Ucraina'. Ci opporremo dunque anche a questo atto che a nostro avviso non porta assolutamente alla risoluzione della guerra", dice il consigliere nazionale UDC Piero Marchesi.
"Questa decisione si iscrive nella linea tracciata dalla Svizzera e dallo stesso Parlamento, ovvero la denuncia di questa guerra d’aggressione, che viola il diritto internazionale. Saremo il 45esimo Parlamento ad accogliere Zelensky e lo faremo dopo che già l'hanno fatto tutti i Parlamenti dell'Europa occidentale", afferma invece la consigliera agli Stati verde Lisa Mazzone.
"Chi quel giorno avrà mal di pancia può senza problemi uscire e andare a bere un caffé", dice il consigliere nazionale dell'Alleanza del Centro Marco Romano. "Il 12 dicembre del 2000 intervenne anche Gorbaciov e ci fu la medesima discussione. Siamo uno Stato libero, neutrale, in cui vige la libertà di espressione. Siamo in un continente dove c'è una guerra e uno Stato ha aggredito un altro Stato".
Dal 1970 sono intervenuti dinanzi alle Camere federali 28 ospiti, tra cui capi di Stato, rappresentanti di organizzazioni internazionali, ministri ma anche due storici, due architetti (uno è Mario Botta) e una filosofa. Nessun capo di Stato straniero è invece mai intervenuto in videoconferenza prima d'ora.
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