Violenze verbali, atti vandalici e iniziativisti posti sotto la protezione delle autorità. Attorno alle due iniziative "agricole" ovvero quelle denominate "Acqua potabile pulita e cibo sano – No alle sovvenzioni per l’impiego di pesticidi e l’uso profilattico di antibiotici" e "Per una Svizzera senza pesticidi sintetici" in votazione popolare il prossimo 13 giugno, il clima si sta facendo vieppiù velenoso, tanto da indurre i promotori dei due testi a limitare al massimo le uscite pubbliche.
Che la campagna sul voto dei due testi in questione fosse alquanto esacerbata, riferiva il sito info della TV romanda, lo si era capito già una decina di giorni fa, quando venne dato alle fiamme un trattore, nel Canton Vaud. Sul mezzo agricolo c'erano i manifesti che invitano a respingere i due testi. Un doppio no sostenuto anche dall'Unione svizzera dei contadini, che, però, non sembra fare l'unanimità neppure nel settore agricolo stesso. Diverse sono infatti le aziende bio favorevoli alle 2 iniziative.
Ora dall'atto vandalico isolato si è passati alle minacce di morte, ricevute dalla consigliera agli Stati Céline Vara. L'esponente neocastellana dei Verdi si trova sotto la protezione della polizia dopo aver difeso, in un recente dibattito televisivo, la prima delle 2 iniziative ecologiste. Operazione che ha scatenato una raffica di insulti, attraverso i social media ma pure con lettere anonime. Stessa sorte è toccata a Franziska Herren; in prima fila nella campagna per il sì al testo sull'acqua potabile. Bocche cucite da parte dei fautori del no ai due testi che preferiscono evitare di "gettare benzina sul fuoco" in una campagna già fin troppo… esplosiva.