Oggi, 15 febbraio, è la Giornata internazionale contro il cancro infantile, un malessere che uccide ogni anno fino a 350 bambini in Svizzera. Mentre il Consiglio Nazionale dovrà esprimersi fra pochi giorni sull’istituzione di un piano nazionale per la lotta contro i tumori, l’Associazione Cancro infantile in Svizzera lancia un appello alla politica affinché s’impegni maggiormente a finanziare la ricerca in questo settore.
“Per noi è qualcosa di indispensabile: è necessario avere un piano veramente nazionale per dare un colpo di accelerazione nella ricerca ma anche nei trattamenti”. A dirlo è Nicolas von der Weid, direttore del Dipartimento di oncologia ed ematologia dell’ospedale pediatrico universitario di Basilea, nonché presidente dell’Associazione Cancro infantile. Attualmente la Confederazione copre il 50% dei costi in questo ambito di ricerca.
15 febbraio, giornata mondiale dei tumori infantili
Telegiornale 15.02.2024, 20:00
La maggioranza dei medicamenti, spiega von der Weid, “sono sviluppati per gli adulti e non vengono esaminati in modo dettagliato per i bambini, specialmente i più piccoli”. Le case farmaceutiche, infatti, investono poco sulla ricerca di nuovi farmaci antitumorali specifici per il settore pediatrico. Il motivo? La casistica esigua di pazienti, poco rilevante per investire nel mercato.
Impiegare medicamenti per adulti nel trattare la malattia nei più giovani comporta alcune problematiche. Una su tutte, lo sviluppo nel paziente di effetti secondari sul lungo termine. “Quando il bambino è guarito - spiega sempre von der Weid - si possono sviluppare effetti tardivi, che sono talvolta come una malattia secondaria”.
Cancro tra i fanciulli: l’esperienza è determinante
“In pediatria il tumore più frequente in assoluto è la leucemia acuta, una patologia che copre quasi da sola il 30% della casistica”. A dichiararlo è il vice primario del reparto di emato-oncologia pediatrica dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) Pierluigi Brazzola. “Per fortuna - continua il vice primario - è anche una di quelle che riusciamo a guarire meglio: essendo la più frequente abbiamo accumulato molta esperienza, facendo progressi eccezionali”. Progressi che, negli ultimi anni, hanno portato il tasso di guarigione per la leucemia acuta attorno al 90-95%.
L'intervista al dottor Pierluigi Brazzola
SEIDISERA 15.02.2024, 18:43
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Sfortunatamente non tutte le patologie godono di un tasso di successo così elevato, soprattutto quelle rare, per le quali le industrie farmaceutiche non investono molto. “È sempre molto sgradevole doversi confrontare con queste difficoltà”, dichiara Brazzola, pur ammettendo una certa mobilitazione politica su questo frangente. “Se una ditta farmaceutica propone un nuovo studio clinico o l’entrata sul mercato di un nuovo farmaco, questa viene obbligata a presentare anche una ricerca sulla parte pediatrica”.
Per quanto riguarda il trattamento tumorale pediatrico, il Ticino offre oggigiorno uno standard di tutto rispetto, soprattutto nell’ambito chemioterapico. In tal senso, “il Ticino è assolutamente indipendente”, conferma Brazzola, ricordando il “riconoscimento di medicina altamente specializzata per l’ambito di oncologia pediatrica”. Per quanto concerne invece alcuni trattamenti particolari e/o alcune specifiche operazioni chirurgiche, il cantone si avvale ancora di centri d’Oltralpe. “È giusto concentrare la casistica in pochi centri, che hanno veramente l’expertise per poter prendere a carico al meglio” certe patologie, conclude Pierluigi Brazzola.
La giornata internazionale contro il cancro infantile
SEIDISERA 15.02.2024, 18:38
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