Ignazio Cassis, dopo le dimissioni dal Governo di Didier Burkhalter, è da subito qualificato come uno fra i più accreditati papabili alla sua successione in Governo. I presupposti, sulla carta, ci sono tutti: capogruppo del PLR nazionale a Berna, latino, personalità apprezzata nella Svizzera tedesca. Con lui potrebbero concretizzarsi le speranze di un ritorno della Svizzera italiana in Consiglio federale. Per il politico 56enne originario di Sessa si dovrà aspettare la sessione autunnale delle Camere federali, dopo la seconda settimana di settembre.
Ma su una sua candidatura, il diretto interessato preferisce per ora glissare, limitandosi a confermare che “le possibilità di vedere di nuovo un ticinese in Consiglio federale esistono” e del resto a suo avviso il cantone ha tutte le ragioni “di rivendicare un seggio al momento in cui se ne presenta l’occasione e fare di riflesso tutti i passi necessari”. E in merito il politico luganese ritiene che “il PLRT vanti diverse personalità con il profilo adeguato per fare il consigliere federale” e per questo si tratterà di una scelta accuratamente meditata che spetterà ai vertici cantonali del partito.
Cassis su Burkhalter: "un elemento importante per la politica estera svizzera"
Commentando la personalità politica di Didier Burkhalter, ora dimissionario, Cassis ricorda come si sia trattato di “un elemento importante per la politica estera svizzera, un uomo che ha saputo gestirla al meglio grazie alla sua elevata esperienza politica e all’eccelsa intelligenza emotiva. Tali qualità l’hanno reso un referente di spicco per i suoi interlocutori internazionali”.
Il presidente del Gruppo liberale-radicale alle Camere federali cita l’esempio del 2014, quando Burkhalter fu presidente della Confederazione e dell’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (OSCE), ottenendo eccellenti risultati su entrambi i fronti, tanto da meritarsi il riconoscimento di svizzero dell’anno. “Trattandosi di una personalità aperta e collaborativa”, precisa Cassis, pure in Parlamento si è avuto modo di apprezzare le qualità professionali e umane del ministro neocastellano, “che è riuscito a gestire dossier molto difficili garantendo sempre risultati encomiabili”.
Del resto, in un ambito come “la politica estera che è fondamentale per la Svizzera”, continua l’ex medico cantonale ticinese, “e in particolare i rapporti con Bruxelles, Didier Burkhalter ha saputo mediare al meglio i rapporti tra Berna e l’Unione Europea che, va ricordato, è un partner commerciale basilare per la Svizzera, dato che metà delle nostre esportazioni finiscono lì”.
Ignazio Cassis ritiene che Burkhalter abbia "capito per tempo quanto sia diventato tiepido il vento che spira nei riguardi dell’Europa" in questo preciso momento storico e, anche per questo, abbia ritenuto opportuno porre fine al suo mandato in Governo”. Si tratta, per il presidente del Gruppo PLR alle Camere, di “un gesto di eleganza e responsabilità istituzionale che gli fa onore”.
EnCa/ARi
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