Il consigliere federale socialista Alain Berset, da settimane nel mirino delle critiche dell'UDC per la gestione dell'emergenza legata al coronavirus che causerebbe solo danni economici e sociali, sabato mattina è stato attaccato direttamente dal presidente del partito, Marco Chiesa, secondo cui ristoranti e negozi andrebbero riaperti. Rivolgendosi da Oensingen ai delegati riuniti virtualmente in assemblea nazionale, il ticinese ha sottolineato che i valori di base riguardanti la diffusione della pandemia, quali mortalità, nuove infezioni e l'importante tasso di riproduzione, sono scesi. Nonostante ciò, ha proseguito il consigliere agli Stati, "il consigliere federale non intende cedere sul lockdown".
Marco Chiesa spiega le differenze tra la visione dell'UDC e quella di Alain Berset (l'intervista completa andrà in onda all'RG 18.30)
RSI Info 30.01.2021, 16:49
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"Berset è il ministro della sanità più caro della storia", ha affermato Marco Chiesa, che, riprendendo le cifre sottolineate nei giorni scorsi da Ueli Maurer, ha ricordato che le restrizioni costano 6 milioni di franchi all'ora. Anche per l'UDC la protezione della salute della popolazione è prioritaria, ha assicurato il consigliere agli Stati, ma "non si devono dimenticare i posti di lavoro e l'economia".
Mi impegnerò, ha aggiunto il presidente dei democentristi, affinché il ceto medio non sia il solo a pagare lo scotto della situazione due volte, ossia con la chiusura di attività economiche e un taglio dei salari, ma anche con l'aumento delle imposte.
Piani di protezione per le case anziani e test sistematici alle frontiere
Oltre all'apertura di ristoranti e negozi, la strategia democentrista prevede che le scuole rimangano aperte al fine di garantire l'insegnamento in presenza. Per le case di cura e riposo andrebbero invece "finalmente" elaborati piani di protezione efficaci a livello nazionale. Alle frontiere dovrebbero essere introdotti "immediatamente" test sistematici. Il ritmo di vaccinazione della popolazione in Svizzera andrebbe inoltre accelerato. Secondo il ticinese, i cantoni sarebbero pronti a vaccinare, ma a causa della strategia pressapochista del Consiglio federale le dosi di preparato scarseggerebbero.
In questo frangente, stando a Marco Chiesa, l'UDC è l'unico partito in Svizzera critico nel confronti della gestione della pandemia da parte del Governo e che persegue una strategia coerente di contrasto al coronavirus.
Per quanto riguarda gli altri temi d'attualità, al centro delle priorità dell'UDC si conferma esserci l'accordo quadro con l'UE. Per i vertici del partito la Svizzera dovrebbe trarre ispirazione dalla via scelta dal Regno Unito, che continua a disporre di relazioni economiche privilegiate con Bruxelles senza sacrificare la sua sovranità.
La maggioranza per tre sì il 7 marzo
Per quanto riguarda le votazioni federali del 7 marzo i delegati UDC si sono mostrati compatti nel sostenere il sì all'iniziativa contro la dissimulazione del volto e all'accordo di libero scambio con l'Indonesia. La legge sull'identità elettronica, sostenuta da Guy Parmelin, non fa invece l'unanimità in seno al partito: l'assemblea si è espressa a favore con 97 voti contro 54.
Chiesa contro Berset
Telegiornale 30.01.2021, 21:00