Svizzera

Chiesa all'attacco di Berset

Il presidente dell'UDC critica la gestione della pandemia da parte del consigliere federale socialista al quale chiede la riapertura di ristoranti e negozi

  • 30 gennaio 2021, 13:59
  • 22 novembre, 17:42
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RG 12.30 del 30.01.21: gli aggiornamenti in diretta di Anna Riva in collegamento con Veronica Alippi

RSI Info 30.01.2021, 13:56

  • Keystone

Il consigliere federale socialista Alain Berset, da settimane nel mirino delle critiche dell'UDC per la gestione dell'emergenza legata al coronavirus che causerebbe solo danni economici e sociali, sabato mattina è stato attaccato direttamente dal presidente del partito, Marco Chiesa, secondo cui ristoranti e negozi andrebbero riaperti. Rivolgendosi da Oensingen ai delegati riuniti virtualmente in assemblea nazionale, il ticinese ha sottolineato che i valori di base riguardanti la diffusione della pandemia, quali mortalità, nuove infezioni e l'importante tasso di riproduzione, sono scesi. Nonostante ciò, ha proseguito il consigliere agli Stati, "il consigliere federale non intende cedere sul lockdown".

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Marco Chiesa spiega le differenze tra la visione dell'UDC e quella di Alain Berset (l'intervista completa andrà in onda all'RG 18.30)

RSI Info 30.01.2021, 16:49

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"Berset è il ministro della sanità più caro della storia", ha affermato Marco Chiesa, che, riprendendo le cifre sottolineate nei giorni scorsi da Ueli Maurer, ha ricordato che le restrizioni costano 6 milioni di franchi all'ora. Anche per l'UDC la protezione della salute della popolazione è prioritaria, ha assicurato il consigliere agli Stati, ma "non si devono dimenticare i posti di lavoro e l'economia".

Mi impegnerò, ha aggiunto il presidente dei democentristi, affinché il ceto medio non sia il solo a pagare lo scotto della situazione due volte, ossia con la chiusura di attività economiche e un taglio dei salari, ma anche con l'aumento delle imposte.

Piani di protezione per le case anziani e test sistematici alle frontiere

Oltre all'apertura di ristoranti e negozi, la strategia democentrista prevede che le scuole rimangano aperte al fine di garantire l'insegnamento in presenza. Per le case di cura e riposo andrebbero invece "finalmente" elaborati piani di protezione efficaci a livello nazionale. Alle frontiere dovrebbero essere introdotti "immediatamente" test sistematici. Il ritmo di vaccinazione della popolazione in Svizzera andrebbe inoltre accelerato. Secondo il ticinese, i cantoni sarebbero pronti a vaccinare, ma a causa della strategia pressapochista del Consiglio federale le dosi di preparato scarseggerebbero.

In questo frangente, stando a Marco Chiesa, l'UDC è l'unico partito in Svizzera critico nel confronti della gestione della pandemia da parte del Governo e che persegue una strategia coerente di contrasto al coronavirus.

Per quanto riguarda gli altri temi d'attualità, al centro delle priorità dell'UDC si conferma esserci l'accordo quadro con l'UE. Per i vertici del partito la Svizzera dovrebbe trarre ispirazione dalla via scelta dal Regno Unito, che continua a disporre di relazioni economiche privilegiate con Bruxelles senza sacrificare la sua sovranità.

La maggioranza per tre sì il 7 marzo

Per quanto riguarda le votazioni federali del 7 marzo i delegati UDC si sono mostrati compatti nel sostenere il sì all'iniziativa contro la dissimulazione del volto e all'accordo di libero scambio con l'Indonesia. La legge sull'identità elettronica, sostenuta da Guy Parmelin, non fa invece l'unanimità in seno al partito: l'assemblea si è espressa a favore con 97 voti contro 54.

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Chiesa contro Berset

Telegiornale 30.01.2021, 21:00

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