Sostanze stupefacenti

Cocaina terapeutica, scetticismo da parte di Berna

Intervista della RSI alla direttrice dell’UFSP, Anne Lévy, sulla proposta di Coira di somministrare la sostanza per ridurre i danni del crack - Ma la parola finale, spiega, resta agli esperti

  • 23 ottobre, 05:46
  • 23 ottobre, 07:15
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Cocaina terapeutica, scetticismo da parte dell'Ufficio federale della sanità

Telegiornale 22.10.2024, 20:00

Di: Mattia Pacella 

Per combattere il consumo di crack sempre più diffuso, la città d Coira si dice aperta alla possibilità di somministrare cocaina terapeutica. Una possibilità già permessa dalla legge e avanzata anche dalla commissione di esperti sulle dipendenze, ma che non fa l’unanimità. Il canton Ginevra si oppone perché la droga è estremamente dannosa. Invece da parte sua la città di Zurigo vuole attendere ulteriori risultati scientifici. La direttrice dell’Ufficio della sanità pubblica, Anne Lévy in un’intervista alla RSI si è detta scettica, ma la parola finale sul metodo terapeutico migliore rimane agli esperti.

“Con l’eroina ci siamo resi conto che i programmi di prescrizione funzionano molto bene. Hanno molto successo, ma sappiamo che la cocaina è una sostanza completamente diversa. Non è qualcosa che si consuma tre volte al giorno e poi è a buon mercato. E questa è una sostanza che non dà senso di sazietà. Le persone consumano sempre di più. Ecco perché sono scettica, se questa sia la soluzione. Ma alla fine spetta agli esperti e ai cantoni decidere su quale tipo di terapia puntare e sì, e forse anche provare nuove vie.”

Questo crea anche tutta una serie di questioni etiche su chi è pro e contro, cosa ne pensa di questo dibattito?

“Alla fine, si tratta di terapie. Nel senso che si tratta di trovare la terapia giusta per persone malate. Secondo me, è una discussione che deve rimane a livello tecnico; sono gli specialisti ed esperti medici che decidono quale terapia può esser migliore da offrire alle persone che hanno una grave dipendenza da cocaina”.

Attualmente non ci sono studi scientifici...

“Al momento mancano studi, certo. Resta da dimostrare, se questa potrebbe essere una possibilità o addirittura se sarebbe una buona opzione terapeutica. Al momento non è stato fatto: gli esperti ne stanno ancora discutendo”.

Oggi però la cocaina terapeutica è prevista dalla legge, previa autorizzazione del medico cantonale; la Svizzera possiede già degli strumenti dunque?

“Abbiamo una lunga esperienza in Svizzera in merito ai problemi di dipendenza e su come vanno affrontati. Ci basiamo da oltre 20 anni sul modello di successo dei quattro pilastri. Questo significa che da un lato abbiamo la prevenzione. Il secondo pilastro è la riduzione del danno, il terzo è la terapia. E infine, altrettanto importante è il tema della repressione, cioè la polizia, per garantire la sicurezza”.

“Nessun medicamento sostitutivo a base di cocaina è stato omologato in Svizzera”

L’Ufficio federale della sanità pubblica precisa che per prescrivere cocaina a lungo termine e su larga scala a persone dipendenti da stupefacenti, al momento non esiste un farmaco sostitutivo, come ad esempio il metadone per l’eroina. “Un medicamento contenente il principio attivo della cocaina dovrebbe essere omologato da Swissmedic, cosa che attualmente non avviene, ci spiega il portavoce dell’UFSP Daniel Dauwalder. “La legge sugli stupefacenti regola invece l’eventuale somministrazione di cocaina a livello individuale e approvata dalla medicina delle dipendenze. In linea di principio, quindi, un medico potrebbe prescrivere una dose di cocaina farmaceutica o di una sostanza affine adeguata a una persona dipendente da cocaina come terapia farmacologica (“terapia sostitutiva”). “Tali trattamenti necessitano dell’autorizzazione dell’autorità cantonale competente (medico cantonale), così come l’autorizzazione del trattamento con metadone in caso di dipendenza da eroina”, conclude l’UFSP.

Allarme crack: l’onda bianca si espande

La diffusione del crack è sempre più ampia in Svizzera e il Ticino non fa eccezione, come emerge da un recente reportage andato in onda a Falò, che mostra come questa droga, derivata dalla cocaina, sia sempre più presente ovunque. Per contrastare questo fenomeno, in molte città si stanno facendo largo le stanze del consumo, per permettere ai tossicodipendenti di consumare droga (la stragrande maggioranza consuma, appunto, crack) in un ambiente controllato. Sempre a Falò, un secondo reportage ha inoltre mostrato quanto siano presenti e diffusi i traffici di cocaina: una droga che sta letteralmente travolgendo l’Europa, Svizzera compresa.

Da Falò

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