Le questioni istituzionali fra la Svizzera e l'Unione Europea devono essere gestite caso per caso. Il Consiglio federale, che sul complesso dossier ha tenuto una seduta speciale mercoledì, respinge quindi definitivamente il modello di un accordo quadro, per privilegiare invece un approccio settoriale.
È l'orientamento che il Governo ha reso noto dal Governo oggi, venerdì. L'Esecutivo ha quindi adottato "le grandi linee di un pacchetto negoziale" con Bruxelles, si legge in un comunicato diffuso in tarda mattinata. Su questa base il Consiglio federale auspica di avviare colloqui esplorativi con l'UE ed è anche disposto a considerare di perennizzare il contributo della Svizzera alla coesione europea.
A illustrare ai media il cambio d'approccio del Governo sono stati oggi, in conferenza stampa a Berna, Ignazio Cassis, Karin Keller-Sutter e Guy Parmelin. "È un nuovo inizio, è cambiato tutto. Ora dobbiamo valutare dove occorre intervenire, a che punto stiamo nei vari settori e cosa c'è da fare", ha dichiarato il presidente della Confederazione e responsabile del DFAE.
SEIDISERA del 24.02.2022: l'intervista all'ambasciatore dell'Unione europea Petros Mavromichalis, di Nicola Lüönd
RSI Info 24.02.2022, 20:27
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La Confederazione, pur sottolineando la rilevanza della cooperazione bilaterale, ha posto fine lo scorso anno ai negoziati su un accordo istituzionale con Bruxelles. La decisione ha suscitato la netta contrarietà dell'UE, che ha rifiutato di aggiornare gli accordi in essere e sospeso tutti i nuovi accordi. Lo scorso novembre Maros Sefcovic, il commissario europeo preposto alle relazioni con Berna, ha chiesto alla Svizzera una road-map volta a risolvere le questioni che nel quadro del dossier sono per l'UE più importanti: come le modalità di risoluzione delle controversie e la ripresa dinamica del diritto acquisito comunitario.