La Corte penale del Tribunale penale federale (TPF) ha condannato lunedì due presunti islamisti a pene detentive e pecuniarie: per i giudici di Bellinzona, i cittadini svizzeri di 23 e 28 anni, residenti a Winterthur, hanno sostenuto l’organizzazione terroristica Stato islamico ed erano in possesso di immagini di violenza.
Il più giovane dei due è stato condannato a 36 mesi di reclusione, metà sospesi. Gli è stata inflitta una pena pecuniaria con la condizionale di 90 giorni. Al coimputato sono stati inflitti 35 mesi di carcere da scontare, oltre a 30 giorni sospesi di pena pecuniaria. I periodi già trascorsi in detenzione, rispettivamente 718 e 1’192 giorni, sono dedotti dalla pena da scontare. La Corte penale non ha ritenuto colpevoli i due di aver partecipato a un’organizzazione terroristica, assolvendoli dunque dall’incriminazione più grave.
Secondo l’atto d’accusa, gli imputati, che frequentavano gli ambienti salafiti di Winterthur, hanno sostenuto l’IS raccogliendo e trasferendo donazioni, in particolare tramite transazioni in criptovalute. Sempre stando al Ministero pubblico della Confederazione (MPC), hanno diffuso propaganda sulla piattaforma di messaggistica Telegram e tradotto vari documenti in tedesco. Avevano anche creato un organo d’informazione. In occasione del loro arresto, la polizia ha trovato immagini di violenza sui loro cellulari. Sempre secondo l’accusa, i due progettavano di recarsi in Siria per unirsi all’IS. Il più giovane è del resto giunto in Turchia, dove è stato intercettato dalle autorità.
L’MPC aveva chiesto una condanna a 67 mesi per l’imputato più giovane e a 56 mesi per l’altro. In una dichiarazione rilasciata dopo la lettura del verdetto, indica di aver preso atto della decisione della corte: la analizzerà e deciderà su eventuali ulteriori azioni da intraprendere. La sentenza non è definitiva e può essere impugnata presso la Corte d’appello del TPF, quale seconda istanza.
SEIDISERA 24.03.2025
RSI Info 24.03.2025, 18:44
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