Svizzera

Corruzione per contratti petroliferi, a processo al TPF

Alla sbarra un ex dipendente del gruppo Gunvor, che avrebbe versato 35 milioni di dollari in mazzette al clan presidenziale del Congo Brazzaville

  • Oggi, 08:15
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RG 07.00 del 30.09.2024 Il servizio di Alan Crameri

RSI Info 30.09.2024, 08:14

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Di: RG/pon 

Corruzione all’estero per conto di una multinazionale con sede in Svizzera: è il tema centrale del processo che da lunedì vede alla sbarra a Bellinzona un ex dipendente della Gunvor, colosso del commercio di prodotti petroliferi (127 miliardi di dollari di fatturato e 1,25 miliardi di utile netto nel 2023) che è nelle mani del miliardario svedese Torbjörn Törnqvist (cofondatore, azionista di maggioranza e CEO) ma opera da Ginevra.

L’imputato, per il quale vale la presunzione di innocenza, è accusato di aver “partecipato a pagamenti corruttivi destinati a ufficiali stranieri per un ammontare complessivo di oltre 35 milioni di dollari, allo scopo di concludere accordi commerciali in ambito petrolifero”. Questo fra il 2010 e il 2011, quando era responsabile dei finanziamenti per Gunvor. I destinatari dei pagamenti, nello specifico, secondo un’inchiesta dell’ONG Public Eye erano membri del clan del presidente della Repubblica del Congo (o Congo Brazzaville) Denis Sassou-Nguesso. Nel 2014, divenuto business developer per la medesima azienda, l’uomo avrebbe poi fatto un altro tentativo attraverso un intermediario per ottenere nuovi contratti petroliferi. In quell’occasione, in un albergo di Parigi, venne filmato.

La multinazionale stessa è già stata condannata nel 2019 per corruzione nel Paese africano, uno dei più poveri del mondo. Venne multata per 4 milioni e dovette versare 90 milioni di risarcimento, che in mancanza di cooperazione giudiziaria non sono ancora stati trasferiti al Congo. In marzo è stata condannata per corruzione anche per una vicenda che riguarda invece l’Ecuador e il periodo fra il 2013 e il 2017..

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