Un cantiere faraonico, che danneggerebbe in modo irreparabile le proprietà presenti nella zona. Queste, in sintesi, le motivazioni che hanno portato i proprietari di residenze secondarie a presentare ricorso al Tribunale federale sullo stadio previsto all’arrivo della pista dei Mondiali di sci alpino del 2027 a Crans-Montana, in Vallese.
A preoccupare gli oppositori sono l’estensione del cantiere, il cui costo è stimato attorno ai 12 milioni di franchi, il disturbo che i lavori potrebbero arrecare agli abitanti del quartiere e la prospettata costruzione di un posteggio sotterraneo troppo vicino alle residenze secondarie presenti nella zona.
Questo ricorso riguarda l’effetto sospensivo dei lavori, già respinto dal Consiglio di Stato e dal Tribunale cantonale. La questione di fondo è invece ancora pendente davanti al Governo cantonale.
Un ricorso che mette a rischio la realizzazione dello stadio e, di conseguenza, anche l’organizzazione dei campionati del mondo. “Per il momento stiamo rispettando i tempi. Ma non c’è un piano B”, ha dichiarato il sindaco Nicolas Féraud durante un incontro con la stampa tenuto mercoledì scorso. Il termine ultimo per trovare una soluzione è la metà di marzo.
La prima stagione "americana" di Crans Montana
SEIDISERA 10.01.2025, 18:00
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