Il commercio al dettaglio svizzero nel mese di aprile ha sofferto fortemente delle misure imposte da Berna per frenare la pandemia di coronavirus. Stando a quanto comunicato dall’Ufficio federale di statistica, la cifraa d’affari del settore ha subito un crollo del 20,6% in termini nominali in rapporto all’aprile del 2019.
Rispetto al mese precedente, il fatturato ha subito invece una diminuzione del 14,8%. Tralasciando gli effetti stagionali, i ricavi del commercio al dettaglio sono scesi del 19,9% su un anno in termini reali.
L'UST ha sottolineato come la pandemia di Covid-19 abbia avuto un impatto differente a seconda dei vari rami del settore. Largamente risparmiato dalle misure restrittive di chiusura, il commercio al dettaglio alimentare, come anche quello del tabacco e delle bibite, ha registrato invece un incremento del 4% dei suoi introiti in termini nominali. Il settore non alimentare, invece, ha accusato un crollo verticale del 41%.
La categoria che comprende il commercio vestiario, la farmacia, l'orologeria e la gioielleria ha perso il -55,8% delle sue entrate.
Ad aver risentito positivamente delle chiusure dei negozi sono stati il commercio in rete (+22,2%) e la vendita di apparecchiature per l'informazione e di comunicazione (+3,9%).
Un aprile difficile per il commercio al dettaglio
Telegiornale 02.06.2020, 14:30
Notiziario 10.00 02.06.2020: crolla il commercio al dettaglio
RSI Info 02.06.2020, 12:30
Contenuto audio