“Quello degli attacchi informatici alle istituzioni è un tema anche per la Svizzera, ed è un fenomeno destinato ad aumentare”, parole di Alessandro Trivilini, responsabile servizio informatica forense alla SUPSI, a proposito dei recenti cyberattacchi a siti istituzionali dell’Ucraina. Ad essere appetibili sono soprattutto i dati delle istituzioni, spiega l’esperto ai microfoni della RSI.
Ci sono due tipi di intenzione dietro questi attacchi, afferma Trivilini. Nel primo caso lo scopo è quello di monetizzare, prendendo “in ostaggio” i dati, e restituendoli solo dietro un compenso. Il secondo è quello di sollecitare pesantemente il sistema informatico di un ente e provocare uno “sfregio” informatico (così viene chiamato in gergo tecnico), ovvero un danno alla reputazione. Questo probabilmente è il caso dell’Ucraina.
“La Svizzera si sta uniformando alla gestione della sicurezza informatica, come già avvenuto anche a livello europeo – rassicura Trivilini - con l’introduzione della nuova legge sulla protezione dei dati (GDPR) e con l’adozione di un framework nato negli Stati Uniti e adottato sempre più anche nel resto del mondo che suggerisce i comportamenti da adottare per mettere in sicurezza i dati sensibili”.
Dal Notiziario delle 11.00 del 14.01.22
RSI Info 14.01.2022, 12:06
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