La mortalità in Svizzera, dopo quattro mesi durante i quali vi è stato un numero elevato di decessi legato alla seconda ondata pandemica, è tornata entro i livelli attesi dagli esperti in demografia.
La sovramortalità tra le persone con oltre 65 anni, come emerge dagli ultimi dati pubblicati dall'Ufficio federale di statistica, è proseguita dalla metà di ottobre fino alla fine di gennaio per un totale di 15 settimane durante le quali sono stati registrati 26'262 morti, mentre le statistiche pluriennali portavano a prevederne 17'908. La differenza è di 8'354, pari a uno scarto di circa il 50%.
La situazione è tornata entro i livelli attesi dall'inizio di febbraio e dalla metà di febbraio si assiste ad un fenomeno inverso, con un numero di morti tra le persone in età AVS inferiore a quanto previsto. Per l'Ufficio federale della sanità pubblica è prematuro attribuire il calo dei morti alla campagna vaccinale contro il Covid-19, ma l'ipotesi è ritenuta plausibile. Attualmente quasi tutti i residenti nelle case per anziani e moltissimi ultra ottantenni hanno avuto la possibilità di farsi vaccinare. All'incirca 260'000 persone sono state completamente vaccinate e all'incirca 300'000 persone sono in attesa della seconda dose.