Svizzera

"Difficile vedere le finanze in mani socialiste"

Dopo l'elezione di due nuovi membri, il Consiglio federale discute la ripartizione dei Dipartimenti - L'analisi del politologo Sean Müller sull'ingresso in Governo di Albert Rösti e Elisabeth Baume-Schneider

  • 8 dicembre 2022, 06:47
  • 20 novembre, 14:16
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Consiglio federale: l'analisi del politologo

SEIDISERA 07.12.2022, 19:25

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Di: SEIDISERA/pon 

Dopo l'elezione di Albert Rösti ed Elisabeth Baume-Schneider, già oggi, giovedì, i consiglieri federali si incontrano per discutere la ripartizione dei dipartimenti a partire dal 1° gennaio, quando i neoletti entreranno ufficialmente in carica. Lo ha confermato il portavoce dell'Esecutivo, André Simonazzi, alla televisione svizzerotedesca SRF. I dicasteri degli uscenti Ueli Maurer e Simonetta Sommaruga sono strategici: il primo è quello delle finanze, mentre il secondo comprende oltre ad ambiente, trasporti e comunicazioni anche l'energia, dossier al momento caldissimo. Di che stuzzicare gli appetiti dei ministri in carica - che possono esprimere per primi la loro preferenza - e anche dei nuovi arrivati. L'UDC nelle scorse settimane non aveva nascosto le sue mire sul DATEC e se "le opinioni personali contano molto, è sempre più forte anche la pressione dei partiti per prendere o meno un dipartimento", ha affermato mercoledì a SEIDISERA Sean Müller, politologo all'Università di Losanna.

Certo, ora la maggioranza del Governo è "latina", ma come prima "rimane di centrodestra e vedo difficile che le finanze finiscano in mani socialiste", ha sostenuto l'esperto. Un cambio della guardia alla guida di un dicastero non significa in ogni caso un repentino dietrofront rispetto alle scelte politiche del passato, perché "per cambiare cose importanti bisogna cercare compromessi davanti alle due Camere e una maggioranza di popolo e cantoni".

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Consiglio federale: l'analisi del politologo

SEIDISERA 07.12.2022, 19:31

Müller è ritornato anche sulla giornata di mercoledì. L'elezione di Albert Rösti era attesa ed è arrivata già al primo turno - malgrado il risultato sorprendentemente buono dello sfidante Hans-Ueli Vogt - mentre quella di Elisabeth Baume-Schneider molto meno. Ragioni diverse, secondo il politologo, hanno spinto la maggioranza a decretare l'inatteso successo della prima giurassiana in Consiglio federale: "Legami personali, forse una 'clique' dei romandi, ma magari anche qualche uomo socialista svizzero-tedesco", come Daniel Jositsch oggi più volte votato, "che in questo modo si è garantito maggiori chance per la successione di Alain Berset".

"I nostri parlamentari non sono così machiavellici"

Sì, perché quando a dimettersi sarà il friburghese - che in questo momento è contemporaneamente il più giovane dei sette ministri ma anche quello con la maggiore anzianità di servizio - il PS sarà chiamato a riequilibrare la sua rappresentanza in funzione della composizione linguistica del Paese. E può anche darsi che qualcuno si sia detto "meglio Elisabeth Baume-Schneider oggi che Roger Nordmann, Christian Levrat o Pierre-Yves Maillard domani", anche se a questa ipotesi l'esperto crede poco: "I nostri parlamentari non sono così machiavellici ed è molto difficile prevedere cosa succederà fra tre, quattro o cinque anni".

Müller non giudica in ogni caso problematica la maggioranza "latina" venutasi a creare in Governo, anzi "al contrario farà bene alla maggioranza di ritrovarsi in minoranza, svilupperà l'empatia, e in ogni caso le decisioni più importanti si prendono in Parlamento e alle urne", dove i germanofoni rimarranno preponderanti. Anche l'assenza di Zurigo e degli altri cantoni ricchi per la perequazione finanziaria "forse contribuirà alla ricerca di compromessi fra città e campagna". Oggi in Svizzera "sono gli agglomerati a essere vincenti, dove questi due punti di vista si incontrano".

L'elezione di due nuovi membri del Governo su sette potrebbe in ogni caso portare nuova spinta all'Esecutivo in un momento di grandi sfide, "perché da fuori si aveva l'impressione che all'interno non funzionasse bene la comunicazione".

02:11

RG 8.00 del 08.12.2022 - La ripartizione e le mire sul DATEC - Il servizio di Anna Riva

RSI Info 08.12.2022, 09:35

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Il tema discusso dai deputati durante Modem

Anche Modem ha dedicato la puntata odierna all'elezione di duo nuovi consiglieri federali e alla ripartizione dei dipartimenti. Ospiti della trasmissione i consiglieri nazionali: Piero Marchesi (UDC/TI), Anna Giacometti (PLR/GR), Fabio Regazzi (Il Centro/TI), Bruno Storni (PS/TI).

30:09

Consiglio federale, i giochi sono fatti. O quasi

Modem 08.12.2022, 08:30

  • Keystone

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