Svizzera

"Doveva preparare un attentato"

Il Tribunale penale federale chiamato a giudicare un 52enne iracheno accusato di sostegno all'autoproclamato Stato islamico

  • 8 settembre 2020, 18:33
  • Ieri, 18:35
01:06

RG 12.30 dell'08.09.2020 Il servizio di Alessia Fontana

RSI Info 08.09.2020, 17:54

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Di: ATS/pon 

Respinge le accuse, "false e che non hanno nessun rapporto con la realtà", l'iracheno di 52 anni che compare da oggi, martedì, per almeno tre giorni davanti al Tribunale penale federale di Bellinzona. Arrestato nel 2017 in un centro per richiedenti l'asilo del canton Turgovia e da allora in detenzione preventiva, l'uomo è accusato di sostegno all'autoproclamato Stato islamico, compresi il finanziamento e azioni di reclutamento, e di aver ricevuto l'ordine di preparare un attentato in Svizzera.

In un atto d'accusa di 98 pagine, il Ministero pubblico della Confederazione scrive che l'imputato era un "membro operativo dell'organizzazione terroristica", probabilmente già nel 2014 o al più tardi a metà del 2016.

Secondo il MPC, l'iracheno avrebbe soggiornato in Svizzera dal 1998. Prima del suo arresto era stato osservato e ascoltato per mesi. L'atto d'accusa contiene numerose trascrizioni di chat e notizie da lui inviate sui social media. Gli inquirenti hanno sequestrato sette cellulari e sono convinti che l'uomo si sarebbe unito ai combattenti dell'organizzazione terroristica non appena la sua presenza in Svizzera non fosse più stata ritenuta necessaria.

L'iracheno è anche accusato di produrre e conservare rappresentazioni di violenza. L'atto d'accusa descrive numerosi video di atti di crudeltà, tra cui decapitazioni o esecuzioni con esplosivi e armi o mediante fuoco, maltrattamenti e mutilazioni. Il MPC dedica anche ampio spazio alla relazione dell'imputato con una donna di nome Fatima, domiciliata in Libano che ha conosciuto tramite Facebook e sposato secondo la legge islamica in videoconferenza nell'agosto 2016. La procura dispone di una conversazione con la giovane sposa in cui l'imputato la incoraggia nel suo desiderio di perpetrare un attacco terroristico contro l'esercito libanese o le truppe americane. "Solo parole che non possono essere prese sul serio", si è difeso l'interessato in aula.

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Telegiornale 08.09.2020, 22:00

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