Svizzera

Dramma in Vallese: “Sono morti assiderati”

È la conclusione a cui giunge il capo dei soccorsi di Air Zermatt, anche se l’inchiesta è ancora in corso – Nella tragedia morti tre fratelli, la compagna di uno di loro, uno zio e un cugino

  • 11 marzo, 21:49
  • 11 marzo, 22:05
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La zona della Tête Blanche dove sono stati ritrovati cinque dei corpi degli scialpinisti morti

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Di: TG/dielle 

“È chiaro: sono morti assiderati, sono stati sorpresi da una tempesta e probabilmente hanno perso l’orientamento e poi non sapevano cosa fare; hanno chiamato i soccorsi, ma anche noi non potevamo fare nulla in questa tempesta”. A parlare è il capo dei soccorsi di Air Zermatt Anjan Truffer e il riferimento è alla morte accertata di cinque sciescursionisti colti di sorpresa dal maltempo sabato sulle montagne vallesane tra Zermatt e Arolla, nella zona della Tête Blanche.

È stata aperta un’inchiesta per accertare i fatti e le cause del decesso, ma l’ipotermia sembra decisamente la causa più verosimile, come ha lasciato intendere anche il comandante della polizia vallesana Christian Varone: “Possiamo confermare che hanno tentato tutto il possibile per proteggersi dal freddo, purtroppo senza riuscirci viste le condizioni estreme in cui si trovavano”.

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Vallese, morti cinque dei sei escursionisti

Telegiornale 11.03.2024, 20:00

I corpi finora ritrovati sono cinque e proseguono le ricerche del sesto componente del gruppo, ancora disperso.

Cinque famigliari e una compagna

L’intero canton Vallese è ancora sotto shock e in particolare un piccolo paesino, Vex nella Val d’Hérens. Lì abitavano infatti cinque delle vittime, cinque membri della stessa famiglia. Il gruppo era composto da tre fratelli, la compagna di uno di loro, da uno zio e un cugino. Tutti alpinisti esperti. Uno di loro era anche consigliere comunale e quadro della polizia cantonale.

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Vallese, il reportage da Vex

Telegiornale 11.03.2024, 20:00

“Penso che l’intera comunità si stringerà attorno alla famiglia, per fare in modo che la si possa aiutare il più possibile, anche se non potremo sostituire chi non c’è più. Saremo loro vicini in questo momento difficile” ha commentato il sindaco di Vex Sébastien Menoud. Oggi (lunedì), per tutta la giornata gli abitanti della Val d’Hérens hanno reso omaggio a questi alpinisti che si stavano preparando per la Patrouille des Glaciers. E questa sera, saranno molte le veglie in tutta la valle per rendere omaggio alle vittime della tragedia.

Whiteout, la perdita di ogni riferimento

Nonostante le valanghe siano la prima causa di morte tra gli scialpinisti, seguite dalle cadute, anche le situazioni di smarrimento, in caso di whiteout – ovvero quando non si riesce a distinguere più l’ambiente circostante perché tutto dello stesso colore, come spesso capita nelle tempeste di neve – possono portare a incidenti e assideramento come nel caso vallesano della Tête Blanche. 

“È molto pericoloso perché non ci si riesce più a orientare – spiega Kurt Winkler del servizio valanghe e prevenzione dell’istituto SLF di Davos –. Non si riesce a vedere proprio più nulla, nel whiteout. E poi di solito il rischio di valanghe aumenta molto rapidamente perché la tempesta trasporta la neve, formando così degli accumuli che possono staccarsi molto facilmente”.

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L'opinione degli esperti di SLF

Telegiornale 11.03.2024, 20:00

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