La Cassazione italiana ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro lo spacchettamento dei processi per la morte di 258 persone a causa dell'amianto Eternit. I processi rimangono quindi incardinati a Torino, Vercelli, Napoli e Reggio Emilia. Confermato anche il "declassamento" dell'accusa da omicidio doloso in colposo per l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, che non dovrà affrontare un secondo grande processo per le morti da amianto in Italia.
Insorgono le associazioni delle vittime. "Quando un'organizzazione imprenditoriale continua consapevolmente a far soldi sulla pelle della gente bisogna parlare di omicidi volontari, senza se e senza ma ... Ci aspettavamo che la Cassazione applicasse la legge, senza scivolare sulle difese tecniche e fare l'ennesimo regalo al miliardario Schmidheiny", ha detto Massimiliano Gabrielli, legale dell'ANMIL, Associazione Nazionale lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro
"Siamo soddisfatti. Avevamo eccepito l'inammissibilità dei ricorsi e la Corte ha deciso in questa direzione". Così Astolfo Di Amato, difensore di Schmidheiny nel processo Eternit bis.
ATS/ANSA/M. Ang.