La rivoluzione nei trasporti a lunga percorrenza in Svizzera, rappresentata dall'introduzione dei primi trasporti nazionali su gomma assicurati da un mese dalla Eurobus, finora non ha dato i risultati sperati dai suoi promotori. L'avvio del servizio sulle linee servite dai mezzi della società si è rivelato sotto tono rispetto alle attese che avevano portato l'azienda argoviese a rilevare la Domo-Reisen che aveva ottenuto la concessione della Confederazione.
Gli autobus assicurano un collegamento quotidiano in ciascuna direzione sulle linee San Gallo-Zurigo-Ginevra, Basilea-Zurigo-Lugano e Coira-Zurigo-Berna-Sion. "Su alcune tratte abbiamo venduto il 5-10 per cento dei biglietti", spiega il responsabile lunghe distanze di Eurobus Thomas Müri. Si dice soddisfatto per i risultati raggiunti solo sulle tratte che dove almeno il 50% dei posti è occupato. Quali siano non viene specificato.
L'operatore argoviese per le prenotazioni si affida alla piattaforma di vendita dei biglietti della tedesca Flixbus. A salire sui nuovi autobus sono soprattutto i turisti o gli stranieri residenti in Svizzera. Persone in gran parte già abituate a viaggiare anche su lunghe distanze sui pullman che svolgono il servizio a costi decisamente inferiori a quelli delle ferrovie.
A frenare gli entusiasmi dei viaggiatori sono le abitudini, le frequenze sulle linee e i tempi di percorrenza di circa un terzo superiori rispetto al treno. E poi c'è il problema delle fermate. A Bellinzona, ad esempio, i mezzi, in mancanza di meglio, devono fermarsi a una stazione di servizio ad alcune centinaia di metri dalla stazione e dal centro. Altrove fanno capo a parcheggi concepiti per altri scopi. "Siamo già stati multati dalla polizia, perché alcuni posteggi di sosta non permettono di fare manovra in modo adeguato intralciando il traffico privato", sottolinea Thomas Müri che, malgrado la partenza deludente, mantiene l'obiettivo di ampliare l'offerta su altre tratte a livello nazionale.
Diem/TG