Svizzera

FIFA, caso prescritto ma non chiuso

Nuove rilevazioni sul procedimento che ha rischiato di costare la conferma a Michael Lauber - Mark Pieth: "Un grave danno per la Svizzera. In America sarebbe stato incarcerato"

  • 27 aprile 2020, 15:43
  • Ieri, 19:28
01:35

RG 12.30 del 27.04.20: la corrispondenza di Gian Paolo Driussi

RSI Info 27.04.2020, 15:39

  • Archivio Keystone
Di: Diem/ATS/RG 

Il controverso caso FIFA, finito in prescrizione oggi lunedì dopo anni di rinvii e tentennamenti, può causare "danni durevoli alla reputazione della Svizzera". Lo sostiene il professore di diritto penale all'Università di Basilea ed esperto di corruzione Mark Pieth secondo il quale, come spiega in un'intervista alla Neue Zürcher Zeitung, il lungo procedimento rappresenta una sconfitta per il sistema giudiziario elvetico.

Procedimento chiuso senza sentenza

La vicenda si è conclusa per decorrenza dei termini imputabile al coronavirus senza la possibilità di arrivare ad una sentenza di primo grado nell'ambito del processo al Tribunale penale federale di Bellinzona contro quattro persone chiamate, a vario titolo, a rispondere di un controverso prestito di 6,7 milioni di euro (circa 10 milioni di franchi con il cambio di allora) a margine dell'organizzazione dei Mondiali del 2006 in Germania. Horst Rudolf Schmidt (ex segretario della Federcalcio tedesca), Theo Zwanziger (ex presidente della stessa) e lo svizzero Urs Linsi, ex segretario generale della FIFA, erano accusati di truffa. Wolfgang Niersbach (successore di Zwanziger alla testa della DFB) di complicità nello stesso reato. Il procedimento era stato avviato quasi cinque anni fa, dopo che si era saputo che Franz Beckenbauer nel 2002 aveva trasferito 10 milioni di franchi in Qatar all'allora vicepresidente FIFA Mohammed bin Hamman. La posizione del leggendario difensore, allenatore e dirigente tedesco è stata disgiunta per essere giudicata separatamente, a causa del suo stato di salute.

Altri incontri informali

Nuove rivelazioni intanto gettano ulteriori ombre sulla gestione delle inchieste da parte del Ministero pubblico della Confederazione e sulle riunioni informali fra Michael Lauber e Gianni Infantino. Due mesi fa l'Autorità di vigilanza sulla procura federale ha concluso che il procuratore federale ha violato i suoi obblighi e detto il falso circa i suoi incontri non protocollati con il presidente del calcio mondiale. Ora, grazie a Football Leaks, spuntano nuove rilevazioni riprese da alcuni media svizzerotedeschi. Emergono così altri retroscena degli incontri tra i due, ma si apprende anche che altri procuratori federali hanno contattato più volte e in via informale i rappresentanti legali della Fédération Internationale de Football Association basata a Zurigo. Il procuratore generale si è sempre difeso affermando che si è sempre e solo voluto coordinare al meglio i procedimenti in cui la FIFA figurava come parte lesa.

"In America sarebbe stato incarcerato"

Il danno d'immagine per la giustizia svizzera rischia di aggravarsi sempre di più. Secondo Mark Pieth in America Michael Lauber sarebbe già stato arrestato. Invece, nota, l'Assemblea federale gli è appena stato rinnovato il mandato nonostante il parere contrario della Commissione del Parlamento. Ora i politici, sempre più in imbarazzo, attendono l'esito dell'ultimo ricorso del procuratore (quello contro le conclusioni dell'Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione) per decidere se iniziare un'eventuale procedura di destituzione.

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