Marco Romano lascia Berna. Il consigliere nazionale del Centro (ex PPD), dopo 12 anni alla Camera bassa ha infatti deciso di non ripresentarsi alle prossime elezioni federali del 22 ottobre. Lo ha fatto sapere con un comunicato.
“Dopo dodici anni di impegno in Consiglio nazionale -un’esperienza straordinaria sotto tutti punti di vista- ho deciso che da ottobre sarà tempo di sviluppare altri e nuovi progetti” scrive Romano, che sottolinea di aver svolto il proprio mandato con dedizione e passione.
I ringraziamenti del deputato del Centro, oltre che alle e ai ticinesi che lo hanno eletto per tre volte, vanno in particolare al suo partito, “che non mi ha mai fatto mancare gli stimoli”, e alla famiglia, al compianto papà e agli amici più cari.
“Dopo lunga riflessione e condivisione con mia moglie, sento l’energia e gli stimoli per scrivere nuove pagine della mia vita. Per consolidare il mio sviluppo professionale, per costruire e cogliere nuove opportunità, per dedicare con maggiore intensità tempo alla famiglia e alle figlie in piena età per scoprire questo mondo”.
L’elezione a sorte e l’impegno nelle commissioni
Marco Romano è stato eletto per la prima volta nel 2011, quando approdò a Berna dopo un curioso sorteggio elettorale, che lo vide sfidare la compagna di lista Monica Duca-Widmer dopo che i due raggiunsero lo stesso identico numero di preferenze nelle elezioni.
Alla fine la dea bendata scelse Marco Romano quale consigliere nazionale
È stato presente per 12 anni nella Commissione delle istituzioni, che attualmente presiede. È pure stato quattro anni nella Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni, quattro nella Commissione della sicurezza e dodici in quella di Redazione. Ha inoltre ricoperto vari ruoli di responsabilità all'interno del gruppo parlamentare del Centro, tra cui la vicepresidenza del gruppo, e in altri gremi parlamentari o istituzionali.
“Esperienze arricchenti, stimolanti e gratificanti, che nel sistema politico svizzero vanno vissute con la coscienza di essere di passaggio” conclude la nota di Marco Romano.
IL QUOTIDIANO [25.11.11]
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