Con gli ultimi interventi parlamentari e le votazioni finali si è chiusa nella mattinata di oggi, venerdì, la 51esima legislatura federale. Il Nazionale e gli Stati si sono congedati da quasi una quarantina di parlamentari che non si ripresentano agli elettori. I presidenti delle due Camere Martin Candinas e Brigitte Häberli-Koller hanno reso omaggio al loro impegno per il Paese.
Un quadriennio, quello 2019-2023, segnato da diverse crisi: la pandemia, la guerra in Ucraina con i suoi effetti sui flussi dell’energia e il tracollo di Credit Suisse. Tutti eventi che non ci aspettavamo, ha sottolineato la presidente della Camera dei cantoni, e che hanno dimostrato che “il destino della Svizzera è legato a quello dei nostri vicini e del mondo”, ha commentato per parte sua il presidente del Nazionale.
Con la fine della legislatura si congedano dal Parlamento anche i suoi due membri più anziani, ossia Jean-Pierre Grin (UDC/VD) per il Nazionale e Hans Stöckli (PS/BE) per gli Stati. Ma a lasciare la Berna federale è anche Alex Kuprecht (UDC/SZ), “decano” della Camera dei cantoni dopo 20 anni di militanza nella medesima. Per il Ticino non si ripresentano per un nuovo mandato Rocco Cattaneo (PLR) e Marco Romano (Centro).
Con le votazioni finali di questa sessione d’autunno, sono 21 gli oggetti che hanno concluso l’iter parlamentare: fra questi, ad esempio, il decreto federale per il potenziamento delle strade nazionali, la normativa sul divieto di dissimulare il viso e la legge sullo sgravio delle imprese. Ma sono certamente numerosi i dossier di rilievo, ancora pendenti, che attendono al varco il nuovo Parlamento. L’attenzione, intanto, si concentra sulle ultime battute della campagna per il voto delle Federali.
Come dire addio alla politica?
Telegiornale 28.09.2023, 21:15