Secondo la presidente del PLR Petra Gössi il fallimento dell'accordo quadro istituzionale con l'UE, negoziato negli ultimi anni in gran parte dai consiglieri federali liberali radicali, non è un disastro per il partito. E il risultato non è solo "una montagna di cocci", poiché "ora almeno è stato fatto un passo avanti", ha detto la consigliera nazionale di Svitto alla trasmissione "Samstagsrundschau" della radio svizzero tedesca.
Petra Gössi non crede che si possa imputare il fallimento dell'accordo quadro ai ministri liberali radicali. L'importante è che finalmente sia stata presa una decisione. Lo sblocco dello stallo era anche una richiesta del PLR. Il mancato accordo ha mostrato che si voleva fare un passo avanti. Ora bisogna però instaurare di nuovo un rapporto di fiducia nelle relazioni con l'UE, ha aggiunto la presidente del partito.
Dal Telegiornale
Il Consiglio federale ha intrapreso questa strada e vuole avere colloqui con vari ministri degli esteri, ha notato. Secondo la Gössi gli accordi bilaterali rimangono "la via principe" e i suoi vantaggi ora non devono essere "erosi", poiché la Svizzera non può andare avanti da sola. Il suo partito comunque non vede alcun interesse nell'adesione all'UE e nemmeno "unicamente a un accordo di libero scambio". Neppure l'adesione al SEE è da considerare. Ora - osserva Gössi - la Confederazione ha il cosiddetto miliardo di coesione quale merce di scambio con l'UE, ma la Svizzera deve anche ricevere una contropartita. E al momento è troppo presto per discutere se il contributo ai Paesi più poveri dell'UE debba essere aumentato.
ATS/Swing