Dopo l’Università di Losanna, anche il vicino campus del Politecnico Federale di Losanna (EPFL), il Politecnico di Zurigo (ETH) e l’Università di Ginevra sono ora oggetto di mobilitazioni e proteste studentesche. Poco dopo le 13.00, la polizia è arrivata al Politecnico di Zurigo e anche a Losanna.
Zurigo
Nel caso dell’ateneo zurighese, gli agenti hanno concesso ai manifestanti cinque minuti per lasciare l’edificio, per poi iniziare lo sgombero forzato poco prima delle 14.00. Tre o quattro manifestanti sono stati infatti allontanati di peso dagli agenti, mentre altri si sono allontanati di loro spontanea volontà. “La polizia si limita a trascinare via le persone. Probabilmente il rettore ha chiamato la polizia poiché si tratta di una manifestazione non autorizzata, per la quale possono denunciarci”, ha spiegato un dimostrante a un reporter del Blick. Gli studenti sono stati condotti uno a uno fuori dall’edificio principale.
I dimostranti nella hall dell'edificio principale del Politecnico di Zurigo
I partecipanti avevano dichiarato la loro solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza con una protesta sotto forma di un sit-in. Alle 11.30 i manifestanti sono usciti dalle aule gridando: “Siamo tutti bambini di Gaza”.
In seguito, l’aula magna è stata occupata, scrive il gruppo “Students for Palestine” su Instagram. “Nessuna tecnologia per il genocidio. Nessuna cooperazione con Israele. Libertà per la Palestina”, si legge in un post. Secondo il Politecnico di Zurigo, “alcune decine di studenti” si sono sedute a terra nell’atrio, gridando “Palestina libera, libera” e hanno steso a terra un poster con lo slogan “No Tech for Genocide”.
Losanna
Al politecnico losannese, gli studenti chiedono “un boicottaggio accademico” delle istituzioni israeliane e “la fine della censura all’EPFL”, in relazione alla sospensione dell’associazione femminista Polyquity. Chiedono inoltre un cessate il fuoco a Gaza, la ripresa dei finanziamenti all’UNRWA e la fine “dell’occupazione e dell’apartheid”, hanno scritto lunedì in un comunicato stampa. Il gruppo di protesta ha anche invitato altri studenti a unirsi all’occupazione. Hanno pure lanciato un appello agli studenti di altri atenei elvetici affinché si mobilitino ma la cosa era del resto già realtà.
La protesta al Politecnico di Losanna martedì da parte di studenti a sostegno della causa palestinese
Ginevra
La protesta studentesca si è diffusa martedì anche all’Università di Ginevra. Secondo la Tribune de Genève, tra le 100 e le 200 persone si trovano nella sala dell’Uni-Mail per un’occupazione a sostegno della Palestina indetta dal Coordination Étudiante Palestine - Université de Genève (CEP-UniGe).
“Vogliamo denunciare l’inazione dell’università di fronte all’occupazione israeliana della Palestina. Abbiamo inviato una lettera all’Università di Ginevra per esporre le nostre richieste. Quest’ultima non sta facendo nulla e noi non ci muoveremo finché non saremo ascoltati”, hanno dichiarato due manifestanti attraverso un megafono nell’atrio dell’edificio universitario, intorno alle 12.30.
UNIL; prima notte di occupazione non autorizzata
Telegiornale 07.05.2024, 12:30