È stato spento l’incendio divampato ieri, lunedì, attorno alle 4.30 agli ultimi piani dell’edificio principale della stazione alpina Glacier 3000, alle Diablerets (VD). Non sono stati constatati danni strutturali e non sussistono rischi di crollo. Degli ingegneri dovranno valutare l'entità dei danni. Il direttore della società che gestisce gli impianti, Bernard Tschannen, si dice ottimista in vista di una riapertura per la stagione invernale.
Martedì mattina “c’era ancora un po’ di fumo”, ha spiegato il capitano dei pompieri Patrick Frutig ai microfoni della RTS, “Quattro pompieri sono rimasti tutta la notte a quasi 3'000 metri di quota, per sorvegliare il rogo” che in quel momento era già circoscritto.
“Terzo e quarto piano totalmente distrutti”
Tre elicotteri di Air Glacier e uno della REGA sono stati mobilitati, insieme a una trentina di pompieri che sono stati elitrasportati sul posto. “La struttura è stata raffreddata grazie ai lanci d’acqua dal cielo”, ha aggiunto Frutig, specificando che il terzo e quarto piano dell’edificio – che ospitano il ristorante concepito dall’architetto ticinese Mario Botta e un self-service – sono andati “completamente distrutti”. Proprio nel ristorante progettato da Botta avrebbero avuto origine le fiamme, per cause ancora ignote.
L'incendio divampato alla stazione alpina Glacier 3000
In forse la stagione invernale
“La parte bassa dell’edificio, dove arriva la teleferica, non è stata danneggiata, – ha spiegato invece ancora Bernhard Tschannen – l’impianto funziona” ed è infatti stato utilizzato anche per il trasporto a monte dell'acqua per lo spegnimento. A un'altitudine di quasi 3'000 metri, tuttavia, qualsiasi lavoro di ricostruzione e riparazione richiede del tempo.
Notiziario delle 16.00 del 19.09.22: continua a bruciare il ristorante progettato da Botta a Glacier
RSI Info 19.09.2022, 16:45