Glarus, aperta un'inchiesta

Il Ministero pubblico di Basilea Città ha aperto un'inchiesta penale contro i pirati africani che un mese fa, al largo delle coste nigeriane, hanno attaccato una nave da carico battente bandiera svizzera, la "Glarus". In quell'occasione erano stati rapiti dodici dei diciannove membri della ciurma. Tra le persone prese in ostaggio non vi sono cittadini svizzeri.

Lo ha indicato domenica il commissario di polizia René Gsell, confermando una notizia del SonntagsBlick. Dal momento che l'imbarcazione batte bandiera rossocrociata, ha spiegato, il diritto svizzero si applica alla presa di ostaggi che è considerata come un'infrazione commessa ai danni della Confederazione.

Essendo Basilea il porto di immatricolazione di tutte le navi elvetiche d'alto mare, spetta quindi alla procura cantonale condurre le indagini sui casi di pirateria. Gsell non ha fornito alcun dettaglio sullo stato dell'inchiesta. Il 22 settembre scorso un'imbarcazione mercantile della compagnia di navigazione Massoel Shipping (con sede a Ginevra) era stata attaccata dai pirati mentre trasportava grano tra Lagos e lo snodo petrolifero di Port Harcourt, in Nigeria.

La Massoel Shipping sta collaborando con autorità e specialisti per garantire il rilascio dei dodici marinai (sette filippini, un croato, un bosniaco, uno sloveno, un ucraino, un rumeno) nelle mani dei pirati che esigono un riscatto. La compagnia precisa che trattative sono in corso per liberare gli ostaggi, il cui stato di salute (tenuto conto delle circostanze) sarebbe buono.