Gli alberghi svizzeri continuano a registrare un aumento dell’affluenza, ma grazie unicamente al ritorno in forze degli ospiti stranieri, mentre quelli indigeni sono in calo: si è confermata anche in agosto questa tendenza per il turismo elvetico che dura ormai dallo scorso marzo, sulla scia della crescita generalizzata dei viaggi all’estero dopo la crisi pandemica.
Stando ai dati diffusi giovedì dall’Ufficio federale di statistica (UST) nell’ottavo mese dell’anno sono stati contati 4,6 milioni di pernottamenti, il 2,4% in più dello stesso periodo 2022. I turisti dall’estero hanno contribuito con un +9,4% (a 2,5 milioni), mentre la domanda indigena è scesa del 4,8% (2,1 milioni).
A livello regionale, in agosto spiccano gli arretramenti del Ticino (-4,0% a 359’000) e dei Grigioni (-7,6% a 654’000), mentre sono in recupero invece Zurigo (+7,5% a 624’000) e Ginevra (+16,5% a 351’000). Per quel che riguarda i Paesi di provenienza a dominare è la Germania (447’000 notti), davanti a Stati Uniti (344’000 ), Regno Unito (186’000), Francia (142’000), Paesi Bassi (115’000).
Notiziario delle 11:00 del 05.09.2023
Notiziario 05.09.2023, 11:18
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