Svizzera

Guardia di confine, si ricorre

Bimba nata morta a Domodossola: accusa e difesa contestano la condanna a una pena sospesa del 57enne

  • 15 dicembre 2017, 18:21
  • 23 novembre, 03:14
La testimonianza in aula della donna che perse la figlia

La testimonianza in aula della donna che perse la figlia

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La vicenda giudiziaria della guardia di frontiera svizzera condannata per aver rifiutato aiuto medico a una giovane profuga siriana incinta, e che solo dopo il trasferimento in Italia mise al mondo una bimba nata morta, non è ancora chiusa. Sia l'accusa che la difesa hanno inoltrato ricorso contro la sentenza con cui un tribunale militare, qualche giorno fa, aveva inflitto al 57enne pene sospese di sette mesi di carcere e 60 aliquote giornaliere da 150 franchi. Ci sarà quindi un processo in appello.

L'uomo era stato riconosciuto colpevole di lesioni colpose, tentata interruzione di gravidanza e ripetute violazioni degli obblighi di servizio.

La famiglia siriana di cui la donna faceva parte era stata intercettata mentre tentava di raggiungere la Francia nel luglio del 2014. Lei si sentì male e il marito chiese soccorso, ma questo non impedì all'imputato di caricare il gruppo su un bus e poi su un treno per il rinvio in Italia passando da Briga. Il ricovero avvenne solo oltre confine, troppo tardi.

pon/ATS

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