Vector, Discovery, Astronaut. Sono, questi, i nomi dei robot che si prendono cura della settantina di mucche della famiglia Bucher a Littau, nel canton Lucerna. Le macchine si occupano di miscelare e distribuire il foraggio, di mungere e di rimuovere le deiezioni animali. Per Silvan (20 anni), così come per suo padre Niklaus (57) e sua madre Irma (49), il lavoro è diventato meno pesante. La sveglia suona un’ora dopo e non sono più obbligati a doversi recare in determinati orari in stalla. E anche le mucche sono più libere e non più tenute a rispettare le vecchie cadenze della mungitura: mattino e sera. Il robot della mungitura è in funzione 24 ore su 24.
La professione del contadino sta quindi cambiando volto. Il lavoro di braccia diminuisce e aumentano le mansioni gestionali e amministrative. Ipad, PC, telefonini: sono i nuovi strumenti di lavoro in fattoria. Strumenti, che impongono l’apprendimento della gestione computerizzata. Senza questa automatizzazione la famiglia Bucher dovrebbe assumere due apprendisti o un collaboratore a tempo pieno o ridurre il numero delle mucche da latte.
La tecnologia è arrivata anche in stalla
In Svizzera la diffusione della robotizzazione sta avvenendo un po’ a macchia di leopardo. L’investimento è ingente e fa sì che le piccole aziende restino per ora escluse da questa rivoluzione tecnologica. A frenare simili trasformazioni vi sarebbe anche l’attuale prezzo di vendita del latte, talmente basso da minacciare l’esistenza di diverse aziende agricole. Un problema sul quale i produttori di latte hanno recentemente lanciato un allarme. La famiglia Bucher è comunque fiduciosa: il futuro della fattoria è assicurato da Silvan che, a differenza dei fratelli, ha deciso di abbracciare la professione dei genitori.
Maria Jannuzzi