"Grazie per non aver chiuso le frontiere ai frontalieri attivi in settori essenziali come quello sanitario". Con queste parole, pronunciate martedì a Ligornetto, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis ha voluto ringraziare l'Italia per la collaborazione durante le fasi più calde della crisi del Covid-19.
Fu lo stesso Cassis ad inizio marzo a chiedere all'Italia di garantire che i frontalieri potessero passare il confine per lavorare nella Confederazione. "La frontiera oggi riunisce", ha aggiunto il consigliere federale ticinese. "Certo - ha proseguito - dopo crisi sanitaria resta quella economica e finanziaria".
"Coordinamento e sintonia ci hanno consentito di limitare disagi", gli ha fatto eco il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio, che a sua volta ha poi ringraziato la Svizzera: "Ci avete dato 10'000 tute, 5'000 mascherine e disinfettante. In quel periodo era oro".
Ignazio Cassis ha poi parlato di Campione. L'enclave italiana deve fare i conti con tutta una serie di problemi a seguito dell'entrata nello spazio doganale europeo, ma la situazione si sta piano, piano sbloccando: "Oramai i problemi sono solo tecnici e non politici. I versamenti arriveranno", ha assicurato.
Il consigliere federale ha concluso con una battuta sull'annosa questione della firma dell'accordo fiscale: "Faremo il possibile - ha detto, prudente - per facilitare l’accordo su frontalieri". "Lasciateci lavorare nel prossimo periodo per arrivare a una soluzione che possa soddisfare le parti", ha invece commentato Di Maio.
"Ora l'Italia vi aspetta, nelle città e nelle strutture balneari", ha poi concluso il ministro degli esteri italiano.
joe.p./a.c.