Svizzera

Il CERN vuole un nuovo acceleratore gigante

A Ginevra si progetta un nuovo impianto tre volte più grande e potente dell’attuale – Timori e opposizioni per i consumi energetici, pari a quelli del Canton Ginevra

  • 6 febbraio, 05:50
  • 6 febbraio, 08:45
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Il progetto del nuovo acceleratore di particelle del CERN

Telegiornale 05.02.2024, 20:00

Di: TG/RSI Info 

Il CERN di Ginevra intende realizzare un nuovo acceleratore di particelle più grande e più potente entro il 2045, dal costo stimato di 15 miliardi di franchi. Il progetto presenta sfide tecniche ed ambientali colossali, e c’è chi si oppone.

L’obbiettivo del nuovo acceleratore, il Future Circular Collider (FCC), è sempre quello di svelare i misteri dell’Universo e della materia nascosta che lo compone. L’acceleratore attuale, LHC, ha una circonferenza di 27 chilometri, mentre il FCC sarà tre volte più lungo, 91 km, e sarà posto 200 metri sottoterra e avrà otto siti in superficie. E una potenza dieci volte superiore.

“Nel FCC avremo quattro rilevatori – spiega il responsabile dell’infrastruttura tecnica del FCC Jean-Paul Burnet –, il fascio di particelle circola nella camera a vuoto e nel rilevatore si producono le collisioni con cui creiamo dei Big Bang in miniatura, che a loro volta danno vita a delle particelle”.

L’infrastruttura in superficie nella campagna ginevrina e le opposizioni

Gli esperimenti sotterranei rendono necessarie infrastrutture anche imponenti in superficie, ma ce ne sono pure di più piccole. Il FCC avrà un sito tecnico, che fornisce energia, elettricità e ventilazione, a Choulez, nella campagna ginevrina. Dove attualmente ci sono boschetti e un ruscello popolato da rane sorgerà l’unica infrastruttura del previsto FCC su suolo svizzero. Ma più che il destino degli anfibi a preoccupare gli oppositori del progetto è il consumo energetico del nuovo acceleratore.

“La transizione energetica richiede l’abbandono dei combustibili fossili e questo significa che il fabbisogno di elettricità crescerà. Poi arriva il CERN e ci dice che ne consumerà molta: non è solo inaccettabile, ma è anche irresponsabile” afferma Jean-Bernard Billeter, responsabile di progetto dell’Associazione Noè.

Con il FCC in funzione il CERN stima un consumo globale annuo compreso tra 1,8 e 4 terawatt/ora, all’incirca quanto l’intero Canton Ginevra: “L’estrapolazione che abbiamo fatto si basa sulle tecnologie attuali, ma ne stiamo sviluppando altre che richiedono meno energia” risponde da parte sua la direttrice del CERN Fabiola Gianotti.

Intanto il tempo stringe: “Un altro Paese sta progettando il primo acceleratore gigante, la Cina, e se terminerà il suo progetto prima di noi conquisterà la leadership mondiale nella scienza degli acceleratori e delle tecnologie ad essa associate, che già stanno avendo un enorme impatto sulla società” conclude ancora Gianotti.

Lo studio di fattibilità dovrebbe essere pronto l’anno prossimo. Una decisione finale è attesa per il 2028.

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