Il Centro vuole essere la forza politica che "mantiene la coesione della Svizzera", ha detto oggi, sabato, il suo presidente Gerhard Pfister. "Storico" è una parola ritornata più volte nel suo discorso in apertura dell'assemblea generale, la prima che vede riuniti, anche se solo virtualmente a causa della pandemia, i delegati del PPD e del PBD dopo la fusione.
Pfister ha difeso una politica incentrata sul consenso e si è schierato contro le posizioni esacerbate così attraenti soprattutto per gli elettori più giovani, dicendosi "in favore di un equilibrio sociale". E secondo lui, anche i giovani hanno bisogno di una depolarizzazione, come confermerebbero i 500 nuovi membri che hanno aderito alla sezione giovanile del Centro.
Pfister ha parlato anche della pandemia, insistendo sull'aiuto sociale, economico e sanitario da fornire a chi ha bisogno. Le libertà riconquistate con le recenti riaperture sono accompagnate da una responsabilità che "il popolo svizzero sarà in grado di assumersi", ha aggiunto. E non poteva mancare un accenno alla politica europea, alla luce dei mancati progressi scaturiti dalla visita di venerdì a Bruxelles del presidente della Confederazione Guy Parmelin. Sui tre punti controversi - aiuti di Stato, direttiva sulla cittadinanza e protezione dei salari - l'accordo quadro va migliorato, ha detto il presidente, e resta foriero di incertezza il ruolo di arbitro della Corte di giustizia europea.
Le indicazioni di voto
L'assemblea ha deciso anche le indicazioni di voto in vista del 13 giugno. Ha raccomandato tre sì molto netti (alla legge Covid-19, a quella sul CO2 e alle misure di polizia contro il terrorismo) e 2 no alle iniziative su pesticidi e acqua potabile, rispettivamente con 169 voti contro 39 e 187 voti contro 33, perché considerate eccessive e per questo inefficaci.