Il Partito borghese democratico si prepara ad una possibile fusione con il PPD. i delegati del partito, riuniti oggi, sabato, sul Weissenstein, la montagna che domina Soletta, hanno infatti approvato una revisione degli statuti che apre la strada a questa prospettiva.
"Ora, insieme al PPD, vogliamo creare l'opportunità di continuare a coltivare e difendere i nostri valori sotto un nuovo tetto, con cura e orgoglio", ha dichiarato il presidente del PBD Martin Landolt. "Siamo fiduciosi che nei prossimi mesi riusciremo a creare insieme qualcosa di storico, che garantirà al centro politico svizzero un futuro sostenibile e il successo che merita".
I delegati del partito hanno quindi formulato le loro parole d'ordine in vista delle votazioni popolari del 27 settembre: "no" all'iniziativa contro la libera circolazione, "sì" all'acquisto dei nuovi aerei da combattimento, al congedo pagato di paternità, alla modifica della legge sulla caccia e all'aumento delle deduzioni fiscali legate alla cura dei figli. I delegati si sono detti favorevoli anche all'iniziativa "Per imprese responsabili", su cui si voterà il prossimo 29 novembre.
Delegati riuniti anche in casa PPD
Contro quest'ultimo testo si è invece pronunciata l'assemblea dei delegati del PPD svizzero, riunita a Baden (AG), dopo la proposta formulata dai vertici del partito per il cambiamento di nome dello stesso: Alleanza del Centro in italiano, Die Mitte in tedesco, Le Centre in francese e Allianza del Center in romancio.
Gerhard Pfister e la consigliera federale Viola Amherd, durante l'assemblea dei delegati odierna del PPD
Il presidente Gerhard Pfister, soffermandosi nuovamente sulla proposta, ha ribadito nel suo intervento il concetto di "centro". "Vogliamo restare la forza politica nazionale del centro e aprirci a tutti coloro che condividono i nostri valori", ha dichiarato il parlamentare federale zughese.
ATS/ARi