Il bollettino delle valanghe, uno degli strumenti più importanti per chi fa escursioni in montagna in inverno, compie 75 anni. La più vecchia allerta contro i pericoli naturali della Svizzera una volta veniva diffuso tramite la radio, i giornali, la televisione e il telefono; oggi soprattutto via internet e tramite l’app White Risk.
“Oggi abbiamo a disposizione una “valanga” di dati”, dice Thomas Stucki, responsabile del servizio di avviso valanghe presso l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe SLF, riferendosi alla rete di stazioni meteo e nivologiche automatiche.
E se il progresso tecnologico ha permesso di perfezionare in maniera considerevole la previsione del pericolo valanghe, rimane comunque sempre fondamentale il ruolo degli osservatori nelle diverse regioni. Un lavoro che fanno quasi 200 persone sparse su tutto l’arco alpino svizzero.
“Se si vuole fare un’escursione in montagna bisogna fare comunque sempre molta attenzione”, avverte Jon-Andri Bisaz, osservatore SLF. I tempi sono quindi cambiati, ma non bisogna mai abbassare la guardia.