I bollettini delle valanghe non sempre aiutano, visto che, anche negli scorsi giorni sono avvenuti alcuni incidenti mortali in montagna con la Svizzera a definire il pericolo valanghe di grado 3 (marcato) mentre lo stesso era catalogato come medio-forte in Italia. Passando da una nazione all’altra, infatti, i gradi di pericolo vengono valutati in maniera diversa.
Chi percorre un sentiero alpino innevato si trova quindi confuso e confrontato con l’incertezza. Un recente studio “mostra anche come vi siano per esempio notevoli differenze tra la Francia e la Svizzera, non tanto per quanto riguarda il pericolo 5, il massimo (pericolo molto forte) quanto per i gradi di allerta inferiori: 2 (moderato) e 3 marcato. Con i quali, negli inverni 1999-2000 e 2018-2019 è avvenuto il 92% degli incidenti mortali”.
Mentre la Svizzera tende a qualificare un pericolo come “moderato” (lo ha fatto nel 42% dei casi) la Francia utilizza (quasi una volta su due) il grado 3, ovvero di pericolo marcato. “È pur vero che le situazioni climatiche e morfologiche sono diverse da zona a zona, ma sono molti, dalle guide alpine agli organizzatori di escursioni fino ai normali sportivi invernali a chiedere maggiore omogeneità nelle previsioni e nelle valutazioni. Richieste che trovano il consenso degli esperti che sottolineano però la necessità di maggiori risorse finanziarie e di personale”.
RG/RS/Swing